In Toscana la fine dei contagi potrebbe avvenire non prima della fine di maggio. Lo comunica l’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane. la fotografia è stata fatta tenendo conto dei lockdown introdotti dai Dpcm. Gli autori quindi avvertono che misure di allentamento renderebbero le proiezioni inverosimili.Per l’osservatorio ” l’epidemia si sta riducendo con estrema lentezza” e quindi “il passaggio alla fase 2 dovrebbe avvenire in maniera graduale e con tempi diversi da Regione a Regione”.
Intanto la Toscana si prepara a quella che sarà la ripartenza. Entro domani mattina saranno consegnati i “240 mila nuovi kit a tutti e quaranta i laboratori che effettueranno gli esami alle categorie individuate dall’ordinanza che ho firmato ieri – così il presidente della Regione Enrico Rossi”. I primi 140 mila test erano stati riservati agli operatori sanitari – pubblici privati e servizi in appalto – ospiti delle Rsa e residenze per disabili, personale del volontariato impegnato nell’emergenza sanitaria e di protezione sociale, lavoratori delle farmacie, personale degli istituti penitenziari, forze dell’ordine, vigili del fuoco e chiunque fosse impegnato nell’assistenza alla popolazione anziana e fragile.
Adesso la platea potenziale a 240 mila lavoratori. “Si sono aggiunti gli agenti della polizia municipale e della polizia provinciale, chi lavora negli esercizi commerciali e grandi strutture di vendita alimentare e chi è addetto al trasporto delle merci- scrive la Regione in una nota-, i lavoratori di aziende pubbliche o private di smaltimento e raccolta dei rifiuti la cui attività implica il contatto con rifiuti potenzialmente infetti e tutta una serie di altri lavoratori che hanno contatti con il pubblico.Sono compresi anche operatori delle imprese o agenzie di onoranze fune bri, il personale dei porti e degli aeroporti e i lavoratori infine del distretto cartario, che potrà essere un caso pilota di valutazione per i successivi distretti industriali toscani”.
Sul fronte del lavoro invece è stato sottoscritto un ‘patto di responsabilità’ per la sicurezza e la ripresa, con un rilancio deciso della domanda pubblica nei settori strategici. Il protocollo preliminare è già stato firmato da rappresentanze sindacali e associazioni di categoria, dall’Anci, l’associazione dei comuni toscani, e dall’Upi, l’Unione delle province. Si aspetta ancora la Confindustria Toscana che si è presa del tempo per fare delle valutazioni ma che fa comunque di valutare positivamente “lo spirito, che si rifà al patto per lo sviluppo del luglio 2019, e che c’è ampia disponibilità a collaborare in questo fase così difficile sui temi della sicurezza e dello sviluppo”.
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