Siena

Coronavirus, tutto quello che c’è da sapere: ecco come comportarsi

Ancora nessun caso in provincia di Siena, sono risultati negativi i test sia nella Uoc di Microbiologia e Virologia del policlinico Le Scotte. Negativi anche i casi giudicati sospetti nell’area della Asl sud-est, di cui Siena fa parte insieme a Arezzo e Grosseto. “L’Aou Senese è stata la prima azienda sanitaria toscana ad attivare un’area di check-in pre-triage, immediatamente esterna al pronto soccorso, come misura preventiva a tutela della salute pubblica per isolare eventuali casi sospetti di coronavirus ed indirizzarli ad un percorso dedicato. Ringraziamo i cittadini che stanno rispondendo con grande collaborazione alla nuova organizzazione”. Queste le parole del direttore generale dell’Aou Senese, Valtere Giovannini, che spiega: “tutti i cittadini in arrivo al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria alle Scotte, in autopresentazione, si rivolgono al check-in pretriage e ad ogni utente vengono fatte specifiche domande in base alla cheklist con le indicazioni ministeriali. Eventuali casi vengono indirizzati al percorso dedicato. Chiaramente se una persona è in ansia ma non ha sintomi e non rientra nelle indicazioni ministeriali, viene correttamente informata e rassicurata ma non rientra nel percorso. Sono già diversi i cittadini che si sono rivolti a noi per paura del coronavirus e, nei casi ritenuti sospetti e che presentavano quindi tosse, febbre, difficoltà respiratorie e provenivano da zone della Cina o avevano avuto contatti con persone provenienti da aree di rischio, è stato fatto il tampone, dalla nostra UOC di Microbiologia e Virologia che è laboratorio di riferimento per le province di Siena, Arezzo e Grosseto. Ad oggi tutti i tamponi sono risultati negativi”.

La direzione sanitaria ha provveduto, sin dall’inizio dell’emergenza nazionale, ad attivare una task force multidisciplinare permanente formata da circa 30 professionisti tra cui infettivologi, internisti, pediatri, igienisti, pneumologi, biologi, famacisti, medici dell’emergenza, infermieri, area comunicazione, logistica e tecnica, sorveglianza sanitaria, servizio di prevenzione, che è sempre operativa e si rapporta, tramite il direttore sanitario, con la task force regionale. La task force aziendale ha predisposto la procedura di emergenza per la gestione di eventuali casi di coronavirus, la cartellonistica in diverse lingue sulle misure di igiene e prevenzione da adottare, procedure di vestizione e vestizione e lavaggio mani, allestimento dispenser erogatori di gel alcolico per il lavaggio mani in tutto l’ospedale, adeguamento tecnico degli ambienti dedicati, e tutto ciò che può essere utile per la tutela della salute pubblica, recependo le indicazioni ministeriali e regionali. E’ stata inoltre disposta la chiusura di tutti i percorsi interni per il pronto soccorso e l’unico accesso consentito è quello dall’esterno (piano 4s del lotto DEA, striscia bordeaux). La direzione aziendale si è costantemente confrontata con il comune di Siena, la prefettura, l’università di Siena, l’università per Stranieri e tutte le Istituzioni, con le quali c’è sempre stata massima collaborazione.

“E’ importante sottolineare – prosegue Giovannini – che il tampone viene fatto solo nei casi ritenuti sospetti perché non si tratta di un esame di screening. Inoltre – aggiunge Giovannini – come da ordinanza del 21 febbraio 2020 della Regione Toscana, che recepisce quella ministeriale, è vietato l’accesso alle strutture sanitarie a quelle persone che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva COVID-19 ed è quindi disposta dall’azienda sanitaria territorialmente competente, nel nostro caso l’Azienda Usl Toscana sudest, la misura della quarantena con sorveglianza attiva. E’ inoltre fatto divieto di presentarsi alle strutture sanitarie – continua Giovannini – anche ai soggetti che, negli ultimi 14 giorni, abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia. L’azienda sanitaria territoriale adotta la misura della permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva. Qualora vi siano particolari condizioni ostative alla permanenza domiciliare, l’ASL d’intesa con le competenti autorità locali e con le associazioni di volontariato troverà misure alternative di efficacia equivalente”.

Si ricordano infine le norme igieniche che sono il modo più efficace di contrastare la diffusione di infezioni: lavarsi le mani, utilizzare il gel alcolico, tossire e starnutire coprendosi il volto possibilmente con l’avambraccio. In base alla nuova ordinanza regionale del 22 febbraio 2020, che integra quella del 21 febbraio, a tutte le persone che manifestano tosse, febbre e sintomi influenzali fin dalla presentazione al check-in pre-triage del pronto soccorso, verrà fornita una mascherina chirurgica da indossare immediatamente. “Infine – conclude Giovannini – tutti i cittadini che hanno la necessità di ricorrere al pronto soccorso oculistico situato al piano 7 del lotto 1, dovranno necessariamente presentarsi prima al check-in pre-triage del pronto soccorso generale, una ulteriore precauzione che consente di elevare ancora di più il livello di tutela della salute pubblica”. Per qualsiasi dubbio ricordiamo ai cittadini di rivolgersi al proprio medico di base o pediatra di libera scelta e di contattare, in caso di necessità, il numero verde regionale 800556060 o il numero dedicato del Ministero della Salute 1500. Per chi ha avuto contatti con persone risultate positive al virus e per coloro che sono rientrati dalle aree di rischio negli ultimi 14 giorni, c’è un numero dedicato per ogni ASL f da usare solo in questi casi.

L’Azienda Toscana sud est, in considerazione delle disposizioni adottate dal Ministero della Salute e dalla Regione Toscana, ha adottato tutte le misure di sorveglianza e controllo per la malattia infettiva diffusiva COVID-19 e giornalmente approfondisce eventuali casi a rischio che fino ad oggi si sono rivelati tutti negativi. Si invitano i cittadini con sintomi sospetti lievi sintomi come rinorrea, tosse, difficoltà respiratorie e rialzo di febbre, a non recarsi autonomamente al Pronto Soccorso per evitare inutili sovraffollamenti. In questi casi è necessario contattare e allertare il medico di famiglia o il pediatra. Nei casi più gravi, è a disposizione il servizio di 118, che dispone di tutti gli strumenti necessari per la corretta gestione dei casi anche più complessi. L’AUSL Toscana sud est nelle scorse settimane ha predisposto e diffuso ai propri operatori specifiche procedure aziendali utili a standardizzare, su tutto il territorio di competenza, la presa in carico dei pazienti con sintomatologie, per il contatto o per quelli provenienti dalle zone a più alto rischio di contagio. Inoltre sono stati coinvolti i medici di famiglia con cui sono state condivise le modalità di gestione dei pazienti. Sono stati anche organizzati e programmati incontri con la popolazione e con le scuole per la condivisione di corrette informazioni sulla malattia infettiva diffusiva COVID-19 ad Arezzo, Grosseto e Siena. Per garantire, poi, una partecipazione attiva e condividere gli aggiornamenti sul Coronavirus, è stata già fissata, per la prossima settimana, in accordo con  la Direzione generale aziendale e con il Presidente Termine, una Conferenza dei Sindaci dedicata.



I riferimenti della AUSL Toscana sud est per il coronavirus

A seguito dell’ordinanza emessa dalla Regione Toscana, l’Azienda USL Toscana sud est ha attivato il numero unico aziendale 800579579, attivo dalle 8 alle 20. Chi rientra nelle zone  di competenza della AUSL Toscana sud est è tenuto a comunicarlo. Per questo l’Azienda ha attivato una specifica  casella di posta elettronica: rientrocina@uslsudest.toscana.it. I riferimenti sono dedicati in particolare ai soggetti che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di malattia infettiva diffusiva COVID-19 e a chi, negli ultimi 14 giorni, sia rientrato in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia. Queste persone devono comunicare i loro dati personali. Per i soggetti che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati della malattia infettiva diffusiva, è disposta dall’Azienda sanitaria la misura della quarantena con sorveglianza attiva.Per le persone che, negli ultimi 14 giorni, siano arrivate in Italia dopo essere state nelle aree a rischio interessate, l’azienda sanitaria adotta la misura della permanenza domiciliare con sorveglianza attiva. Qualora vi siano particolari condizioni che non permettono la permanenza domiciliare, l’ASL Toscana sud est in accordo con le competenti autorità locali e con le associazioni di volontariato, trova misure alternative di efficacia equivalente.

marco crimi

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