“Massima allerta da parte di tutte le componenti sanitarie, ma nessun allarmismo”. Parole del prefetto di Firenze Laura Lega dopo la riunione fiume che è stato convocata ieri sera a palazzo Medici Riccardi per un’analisi congiunta sulla situazione regionale connessa al coronavirus, con particolare riguardo alle misure cautelari adottate per il contenimento del rischio di contagio e per la protezione della popolazione. Il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Roberto Curtolo ha reso note le più recenti disposizioni del Miur, che sospendono i viaggi di istruzione e le uscite dalle sedi scolastiche, ma per ora -come si vede dal comunicato della prefettura – non si è parlato di una chiusura delle scuole. Tale momento di confronto continuerà oggi nella riunione che si svolgerà tra il Presidente della Regione Enrico Rossi e i sindaci toscani.
“Fondamentale il coordinamento e la costante comunicazione tra tutte le istituzioni del territorio e la popolazione. Essenziale che le indicazioni fornite dall’Autorità Sanitaria Regionale siano scrupolosamente seguite così da garantire uniformità di azione tra tutti i soggetti coinvolti – si legge nella nota-.Nessun allarme al momento in Toscana, dove non si registrano allo stato casi di positività al coronavirus. Non ci sono pertanto esigenze di adottare in questa fase misure restrittive, ma solo di rispettare in modo puntuale le indicazioni precauzionali già fornite dal Ministero della Salute e dalla Regione Toscana. A tale proposito l’invito a tutti i cittadini è quello di rivolgersi per qualunque tipo di informazione sanitaria ai propri medici di base e pediatri di famiglia, contattabili telefonicamente anche il sabato e la domenica e di chiamare il 118 solo per i casi di urgenza”.
“E’ stato richiamato – secondo quanto disposto dal Ministro della Salute lo scorso 21 febbraio e dal Presidente della Regione Toscana con ordinanza n. 1 del 2020 – l’obbligo di comunicare il proprio rientro alle Autorità Sanitarie territorialmente competenti da parte di coloro che- continua la nota-, negli ultimi quattordici giorni, abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia oppure dai comuni già interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio nelle Regioni Lombardia e Veneto di cui al
D.P.C.M. 23 febbraio scorso. Nel corso del vertice è stata reiteratamente evidenziata l’assenza di situazioni emergenziali che possano giustificare comportamenti allarmistici come addirittura l’accaparramento ingiustificato di generi alimentari, che produce soltanto immotivate tensioni”.