Lunga fila di fronte al checkpoint allestito dal coordinamento volontario della Protezione Civile. Nella tenda montata davanti all’ingresso del policlinico Le Scotte “per garantire una maggiore sicurezza a pazienti e utenti e -spiega l’aou senese in un comunicato-, al tempo stesso, per permettere ai professionisti delle Scotte di lavorare in serenità”. Viene permesso a un solo visitatore alla volta, per ogni paziente, di recarsi all’interno della struttura. Ai cittadini che si recano all’ospedale di Siena viene misurata la temperatura corporea e chiesto il motivo per cui stanno accedendo alla struttura.Successivamente viene assegnato loro un dispositivo identificativo, utile per superare gli ulteriori step di controllo predisposti all’interno del policlinico.
“Chiediamo ai cittadini di avere un po’ di pazienza per l’attesa durante i controlli al check-point di ingresso dell’ospedale. Il tempo speso per controllare la temperatura e chiedere alcune informazioni utili, è necessario per la tutela della salute di tutti. Sono semplici misure di prevenzione per curare in sicurezza i nostri pazienti, garantire la sicurezza collettiva dei nostri cittadini, della comunità ospedaliera e dei suoi professionisti”. Così il direttore generale, Valtere Giovannini, in riferimento alle file che si sono create nella mattina del 3 marzo, per entrare in ospedale a piedi. “I controlli necessitano del tempo corretto – prosegue Giovannini –, sicuramente possiamo migliorare, diversificando i flussi e prevedendo percorsi separati per portatori di handicap e per pazienti sottoposti a particolari terapie, tra cui gli oncologici: già ci stiamo lavorando. Tutelare la salute è interesse sia del singolo che della collettività ed è importante farlo per bene”.
Sono infatti operative le misure di contenimento a tutela della salute pubblica per la prevenzione dell’infezione COVID–19 al policlinico Santa Maria alle Scotte. È stato attivato anche un ulteriore check-point, oltre a quello presente all’entrata, nel tunnel d’ingresso dell’ospedale per intercettare tutte le persone in arrivo dal parcheggio eliporto. A tutti gli utenti viene chiesto il motivo di ingresso in ospedale e viene misurata la temperatura con termometri a distanza. Non solo, sono stati richiamati tutti i pazienti provenienti da fuori Toscana con visita programmata e alle persone provenienti dalle aree a rischio è stato riprogrammato l’appuntamento, per ridurre al minimo i rischi di contagio. Eventuali visite programmate urgenti sono state valutate dal punto di vista clinico, caso per caso.
Sono inoltre state prese precauzioni anche per i dipendenti: a mensa ad esempio è stata allestita una segnaletica specifica per distanziare di almeno un metro le persone in fila, le tavolate sono state divise in tavoli da 4 posti e tutto il personale addetto alla ristorazione per la distribuzione dei cibi opera con la mascherina. E’ stata inoltre già deliberata l’assunzione straordinaria di 4 tecnici di laboratorio, 10 operatori socio-sanitari a tempo determinato e 10 infermieri interinali, in attesa della pubblicazione della graduatoria ESTAR che permetterà di potenziare ulteriormente l’organico.
“Conoscere, individuare e contenere – aggiunge Valtere Giovannini, direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese –: sono i criteri su cui ci siamo basati per attivare la nuova organizzazione sin da subito, segno evidente di un ospedale che non attende gli eventi ma che ha iniziativa per salvaguardare tutti, pazienti, professionisti, studenti e visitatori. Siamo stati i primi in Toscana ad attivare tre percorsi dedicati per i casi potenziali o sospetti di infezione da coronavirus, grazie anche al lavoro della task-force permanente dedicata, coordinata dal direttore sanitario: un percorso per i pazienti in autopresentazione, con il check-in pre-triage, che ha permesso di isolare eventuali casi sin dall’arrivo e due percorsi dedicati ai pazienti in arrivo in ambulanza, uno per i pazienti in arrivo in pronto soccorso per l’effettuazione del tampone nei casi che rientrano nelle tipologie individuate dalle direttive regionali e nazionali (che hanno un ingresso ad hoc), e uno per i casi positivi che non passano dal pronto soccorso ma che devono essere ricoverati direttamente in Malattie Infettive su segnalazione del servizio 118″-
“Abbiamo scritto e condiviso con i professionisti le procedure – aggiunge il direttore generale -, filmato i percorsi in modo da migliorare il lavoro di tutti, abbiamo informato con comunicazione interna tutti i dipendenti su consigli utili, informazioni, aggiornamenti e abbiamo preparato anche un video tutorial, distribuito a tutti, sull’igiene delle mani. Ringrazio tutti i professionisti per lo straordinario lavoro portato avanti in queste settimane e ringrazio anche i cittadini – conclude Giovannini – per la grande collaborazione che stanno dimostrando, con una notevole capacità di adattamento alla nuova situazione e la consapevolezza che tutte le misure che abbiamo preso sono mirate alla tutela della salute pubblica”.
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