Notizie di contagi da tutto l’estremo oriente e perfino negli states, 25 vittime come riporta Ansa Salute oltre 600 casi di contagio. Sta preoccupando enormemente la situazione dietro al coronavirus, il nuovo virus che proviene dalla città cinese di Whuan. Il Ministero della salute italiano ha radunato una task-force per affrontare questa epidemia e ieri ha inviato una circolare alla Regione Toscana con tutte le indicazioni sul nuovo organismo patogeno. Sul caso è intervenuto anche il docente di Vaccinologia dell’Università di Siena e Ceo di VisMederi Emanuele Montomoli che ha invitato tutti a mantenere la calma anche se ha paventato la possibilità che il virus possa arrivare qui.
“Non abbiamo elementi per poter dire che sarà un disastro internazionale – spiega-. Questo virus, che sembra avere come serbatoio naturale i serpenti, attraverso i pipistrelli è riuscito a passare all’uomo. La cosa che ha destato maggiore preoccupazione è che questo organismo può trasmettersi da uomo a uomo, a differenza di altri agenti, lo dicono anche i dati dell’organizzazione mondiale della sanità e il tasso di mortalità è rilevante. Sono state però messe già in atto alcune misure restrittive che mettono a riparo l’uomo da un contagio di massa, chiaramente bisogna rimanere comunque allertati: con i viaggi e gli spostamenti di oggi non è possibile controllare tutti, lo dimostra il caso scoperto negli Usa”.
Mentre c’è una situazione sospetta a San Pietroburgo, ad ora non ci sono in Italia ma sono state disposte tutta le misure cautelari possibili, l’Oms sta monitorando attentamente la situazione ed è regolarmente in contatto con le autorità cinesi. Il Ministero della Salute ha predisposto materiale informativo da affiggere negli aeroporti, e a Fiumicino è in vigore una procedura sanitaria per verificare l’eventuale presenza a bordo degli aeromobili provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici, e il loro trasferimento all’Istituto nazionale malattie infettive Spallanzani di Roma. “Non escludo che un virus che si trasmette per via aerea possa facilmente arrivare anche in Italia – afferma Montomoli-. Questo non vuol dire che siamo a rischio patologia. Bisogna capire come si evolve questa epidemia. Chi ha le competenza saprà cosa fare. Il mondo è diverso rispetto a 100 anni fa quando scoppiò la’influenza spagnola. Uno scenario come quello è impossibile”.
“Per la spagnola morirono 40milioni di persone perché non avevamo vaccini. Oggi con le tecnologie che abbiamo a disposizione messe dalle grandi aziende farmaceutiche, qui a Siena ne abbiamo un esempio – conclude-, nel giro di un anno riusciremmo a fare dei prototipi per coprire una fetta di popolazione dall’eventuale contagio. Per adesso bisogna rispettare le norme di igiene, lavarsi le mani d’altronde è sempre consigliato non solo contro il corona virus. I sintomi sono quelli di un’influenza tradizionale, con un brusco esordio della febbre. Dico però di non essere paranoici e di non lasciarsi influenzare dalle tv e dai media perchè sennò, se si avvertono i sintomi di una normale influenza, si rischia di pensare di avere contratto il coronavirus e magari si occupa impropriamente il pronto soccorso, richiedendo controlli immotivati. State tranquilli, contattate la medicina generale che è già stata allertata per questo, ci sono poi centri in Italia per diagnosticare questo agente. Se questo virus si diffonderà tra le persone davvero, allora nel prossimo futuro vedremo come affrontarlo”.
Katiuscia Vaselli
Marco Crimi