Siena

Cosa bere? Guida per principianti alla scelta del vino

La scelta del vino che sia al supermercato o in un ristorante è sempre un dilemma, sia per chi conosce poco il settore, ma a volte anche per chi è del settore.

Negli scaffali di un supermercato o nella carta dei ristoranti, si ha una vastissima offerta di tipologie, non solo italiane, che possono confonderci le idee. Tendenzialmente si acquista ciò che conosciamo o è noto, ma è comunque bello scoprire nuovi vini.

Ecco, dunque, alcuni consigli su come scegliere la bottiglia che fa per voi. Per prima cosa analizzate l’etichetta: in essa ci sono moltissime informazioni. In primis si evince se si tratta di un vino a denominazione (Doc, Docg- queste ultime hanno anche il contrassegno di stato-), un IGT o un vino da tavola. Ovviamente i vini a denominazione sono più pregiati degli altri, ma non è una regola ferrea, perché esistono degli IGT straordinari, che costano anche molto. I vini da tavola – lo dice la parola stessa – sono vini semplici e di pronta beva, da accompagnare ai pasti e sono economicamente accessibili (in un ristorante corrisponde un po’ al “vino della casa”).

Dall’etichetta potete anche capire il tipo di uve utilizzate, e l’annata. I vini che hanno sapori e profumi un po’ standardizzati sono i soliti vitigni internazionali (Syrah, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Noir etc. etc.). L’Italia da Nord a Sud ha il più ricco patrimonio al mondo di vitigni autoctoni, quei vitigni cioè che sono propri di una determinata regione. In Toscana il principe è il Sangiovese nelle sue varie espressioni, ma anche il Canaiolo, la Colombana, il Colorino, la Vernaccia etc etc.

È interessante scoprire i vitigni autoctoni, che magari sono più sinceri ed espressivi di tanti altri artefatti. La regione di provenienza è anche importante: se voleste bere un buon bianco, sceglierei uno del Nord Italia (Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, …) oppure scenderei al Sud (tra Marche, Sicilia, soprattutto nell’Etna, Sardegna e Campania, passando per Orvieto). Per un buon rosso non limitatevi ai toscani, piemontesi e veneti, scoprite anche quelli di altre regioni! Ad esempio, la Sicilia, la Puglia, la Calabria o la Sardegna. Per gli spumantizzati opterei senza dubbio per le regioni del Nord. I rosati in grande rilancio, si presentano come ottima alternativa ai rossi impegnativi, con un tocco più estivo; può essere interessante assaggiarne di vitigni autoctoni. Attenzione: se nell’etichetta è indicato: “prodotto e imbottigliato da” o “all’origine da”, significa che il vino è completamente fatto in quell’azienda, dalla produzione delle uve, all’imbottigliamento.

Invece la dicitura “imbottigliato da X.Y.Z.H.K.” significa che il vino è stato imbottigliato da una grande azienda commerciante, che ha comprato il vino da diversi altri produttori. Altro criterio di scelta è sicuramente il portafoglio. Il saggio Goethe diceva che la vita è troppo breve per bere vini cattivi; pertanto, è preferibile spendere qualcosa in più, per bere bene. Fortunatamente in Italia abbiamo possibilità adatte a tutti: così anche tra i 15€ e i 20€ possiamo acquistare vini molto piacevoli, senza spendere un capitale.

Stefania Tacconi

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