Campionato 1966/67 della serie C di pallacanestro. Si incontrano nell’ultima partita di campionato al palazzetto della Virtus in via Vivaldi, tirato su da don Perucatti a sospiri e debiti, la Mens Sana e il Costone.
Chi vince va in serie B. A tempo scaduto “Nano” Cappelli, nato Virtus ma per le sue doti cestistiche ingaggiato dalla Mens sana, segna due tiri liberi, che sbagliava molto di rado, del sorpasso. La partita si concluse per 63 a 62 mentre all’andata vinse il Costone che giocava ancora nel campo all’aperto del ricreatorio di Vallepiatta, per 35 a 33.
Una vittoria quella della Mens sana che ha dato inizio alla crescita dei bianco verdi arrivati alle vittorie dello scudetto negli anni duemila grazie ai cospicui finanziamenti di Banca Mps. Affidandoci a ricordi personali quella partita della promozione in B finì in maniera molto focosa. Con qualche incidente tra tifosi e con il tavolo del segnapunti e cronometrista che fu visto volare per le scale. Per i costoniani, i più arrabbiati, si tratta di una partita “rubata” e che ricordano ancora oggi. In ogni caso il segno di un’accesissima rivalità. Costone e Mens sana hanno preso strade diverse, come si sa, ma la rivalità è rimasta. Tanto che quando la Mens sana ormai a livelli più altri di quello del Costone, perdeva nel suo campionato, al Bar di via dei Fusari appariva la bandiera gialloverde, i colori del Costone, per festeggiarne la sconfitta.
Oggi Costone, Virtus e Mens Sana potrebbero tutte e tre dare vita a combattuti derby in C Gold, torneo di livello tecnico interessante, dal momento che la Mens sana è stata riammessa per il ritiro di una società. Tutto sommato una situazione positiva per il basket della città dopo la batosta dei biancoverdi perché è prevedibile ci sia un maggiore interesse per i confronti tra le senesi, con le rivalità sopite che potrebbero riemergere, magari senza le forti frizioni di quella partita del 1967 tra Mens Sana e Costone. Che qualche tifoso più vecchio magari ricorda ancora, con qualche nostalgia.
Augusto Mattioli
(Foto di Augusto Mattioli)