Siena

Covid-19, a Siena 34 posti in albergo per i contagiati

Si parla di buoni spesa nella quotidiana videoconferenza tra il sindaco di Siena Luigi De Mossi e la stampa locale. Il Comune si sta organizzando, molti supermercati hanno già aderito alla richiesta di accettare i buoni spesa.

Si parla del futuro di Siena e si parla di come farla ripartire. Il Comune è al lavoro per capire cosa fare una volta che potremo tornare a camminare per la città

“Per curare lo stress post virus, Siena potrebbe essere la città ideale – commenta De Mossi – ci stiamo organizzando per creare alcuni eventi per portare turismo a Siena una volta passato il pericolo del contagio”.

“Abbiamo ricevuto 350 domande per i buoni spesa – fa sapere il sindaco di Siena Luigi De Mossi -, ad oggi abbiamo già molti supermercati che stanno contribuendo ad aiutare le persone in difficoltà. Ma l’aiuto deve arrivare da parte di tutti, mi auspico che anche i piccoli alimentari contribuiranno ai buoni spesa”.

Anche Siena si mette a disposizione per trovare stanze di albergo ai sanitari positivi al coronavirus. “Abbiamo trovato 34 stanze di albergo, abbiamo praticamente istituito un albergo sanitario – aggiunge il primo cittadino -. Siamo a disposizione di tutti e tra l’altro l’albergo che si è messo a disposizione saprà rispondere a tutti i tipi di requisiti che i sanitari chiederanno”. Federalberghi Siena fa sapere inoltre che sono 4 le strutture ‘alberghi sanitari’ tra Sie a e provincia che accoglieranno medici e infermieri positivi al Covid-19.

Si pensa a chi, in questo momento ha più bisogno, anche per questo il sindaco di Siena ha esteso il tavolo per parlare del futuro economico anche al Microcredito di Solidarietà rappresentato dal presidente Stelo. Il Microcredito avrà la funzione di trovare soluzioni per il sociale. Domani il primo cittadino si riunirà al tavolo con le banche presenti nel terriotorio per cercare di istituire questo plafond.

“Ci stiamo mettendo al lavoro per risollevare la città una volta finita la pandemia – dice il sindaco -, stavamo già ideando qualcosa anche prima che il Governo prendessi dei provvedimenti al riguardo. Non so se il Governo riuscirà a parare tutti i colpi, se così fosse, i soldi che avremo usato per istituire questo paracadute, le reinvestiremo in altre cose per la città, ma un ombrello per parare i colpi di questo virus ci serve”.

Si parla anche delle mascherine che il Comune, grazie alla generosità di contrade, parrocchie e associazioni di volontariato sta portando di casa in casa. Le mascherine saranno 4 per nucleo familiare, una donata dal Comune e tre donate dalla Regione. L’Amministrazione fa sapere, inoltre, che si sta organizzando anche per farle avere al 118, studenti fuorisede e carceri.

Niccolò Bacarelli

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Niccolò Bacarelli

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