Per chi l’ha vissuta è una di quelle esperienze che non si dimenticano, perché non c’è nulla che ripaghi più del sentirsi utili e tendere una mano a chi è in difficoltà. A pensarlo sono i professionisti del team sanitario italiano, scelti per una missione di soccorso nella Repubblica di Armenia, il Paese sudcaucasico tra i più duramente colpiti dal Covid-19.
La squadra sanitaria, partita il 26 Giugno e rientrata il 17 luglio scorso, è stata selezionata con accuratezza per l’esperienza, altamente qualificata, maturata sul campo: in tutto 11 professionisti tra anestesisti, rianimatori, infermieri e un infettivologo, provenienti da tre Regioni (Toscana, Lombardia, Piemonte). La Toscana ha dato il suo contributo con il dottor David Redi, infettivologo dell’ospedale “San Donato” di Arezzo dell’Asl sud Est, molto apprezzato per professionalità, impegno e dedizione al lavoro.
“Siamo orgogliosi che la Toscana sia stata scelta per fare parte del team sanitario italiano, coordinato dal dipartimento della Protezione civile nell’ambito del Meccanismo unionale di protezione civile, per supportare le strutture ospedaliere armene nella lotta alla pandemia – commenta l’assessore regionale al diritto alla salute Stefania Saccardi -. Nei mesi scorsi siamo stati impegnati nel gestire un’emergenza sanitaria senza precedenti. Abbiamo superato il momento difficile con il contributo di tutti, e acquisito un’esperienza che riteniamo doveroso mettere al servizio degli altri, con spirito di solidarietà, e favorendo lo scambio dei saperi in ambito sanitario. Al professionista che ha rappresentato così bene la Toscana e al resto del team va il nostro più sentito ringraziamento per il lavoro straordinario, che è stato svolto. L’aiuto umanitario verso Paesi in difficoltà – conclude Saccardi – è sempre stato il tratto distintivo della nostra Regione. Una tradizione che donne e uomini del nostro sistema sanitario hanno sempre onorato al meglio anche attraverso la cooperazione internazionale”.
In particolare, il team, specializzato nel trattamento di pazienti affetti da Covid-19, ha supportato i colleghi armeni della capitale Erevan nella realizzazione di programmi di formazione per utilizzo dell’ecografia polmonare in caso di urgenza, nello sviluppo di corsi di terapia antibiotica, soprattutto in relazione alla patologia polmonare e agli approcci terapeutici, e nelle attività di valutazione e di consulenza della autorità sanitarie del posto.
Tutte le attività, gestite dal gruppo di esperti, sono state svolte in coordinamento con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Ambasciata d’Italia in Armenia.
Gli esperti italiani hanno operato in tre strutture ospedaliere della capitale armena, convertite in veri e propri Covid–Hospital, il Surb Grigor Lusavanovih Medical Centre, lo Scientific Center of Traumatology and Orthopaedy, il Surb Astvatsamayr Medical Center.