“Sapevo dell’esistenza della ricerca di Nature. Non ho evidenze scientifiche ma sarebbe un ottimo modo per spiegare al mondo che abbiamo statisticamente probabilità più basse per combattere l’infezione da virus. Gli effetti del vino sono tanti”. Ci ha riso un po’ su il sindaco di Gaiole in Chianti Michele Pescini quando gli abbiamo chiesto dell’indagine fatta dalla rivista scientifica Nature sugli effetti del vino contro la malattia . Con il sindaco Giacomo Grazi, di Torrita di Siena, Michele Pescini ha fatto il quadro della situazione nei loro comuni.
“A Torrita ad oggi contiamo 25 casi positivi, 11 persone sono in quarantena – dice Grazi-. Abbiamo retto botta, speriamo in altre guarigioni che facciano calare il numero dei positivi. Misericordia e Pubblica Assistenza si sono subito attivate per garantire i servizi ai cittadini a casa”. Più veloce il quadro descritto a Gaiole in Chianti “siamo a zero casi, incrociamo le dita – così Pescini-. Ci stanno avvantaggiando certe peculiarità del territorio, come la bassa densità abitativa ma ammetto che abbiamo usato come criterio una linea più soft nell’applicazione della legge”.
La sfida adesso sarà la ripartenza. E’ di ieri la lettera che il sindaco di Gaiole in Chianti ha mandato al premier Giuseppe Conte, a Vittorio Colao – capo task force Fase 2- ed al governatore della Toscana Enrico Rossi dove chiedeva di considerare l’idea il suo municipio possa diventare un progetto pilota del governo e sostenendo allo stesso tempo che il territorio può ripartire subito con la mobilità delle persone, riaprire le cantine e le imprese locali, i cantieri. “Pensiamo che questo è il momento di alzare il tono sapendo che abbiamo caratteristiche adatte per fare una proposta all’Esecutivo – afferma-, adesso è il momento di passare alle parole ai fatti per cominciare a un percorso che ci porti alla normalità ”.
Il discorso Grazi invece spazia sull’intero territorio della Valdichiana, dove si contano oltre 100 casi e dove bisognerà fare un’analisi un po’ più complessa sullo svolgersi della fase due. “Essendo il maggiore snodo di comunicazione nel senese siamo stati purtroppo una delle zone più colpite – prosegue Grazi -. Tanti focolai sono dovuti a persone che sono venute qui da altre parti”. Riapertura il 4 maggio? Solo un’ipotesi per il primo cittadino che precisa che è necessario che la curva dei contagi tenga questo attuale andamento , ” poi potremo riaprire fabbriche e attività produttive chiuse per ultime. Potrebbero esserci problemi di picchi di ritorno ma ora i contagiati nelle terapie intensive sono gestibili”.
Entrambi hanno espresso le proprie considerazioni su come si deve comportare il Governo oggi .”Una comunità isterica è difficile da gestire e questa clausura che continua, rischia di metterci di fronte ad un problema importante -questo l’avvertimento di Pescini-. Non siamo sceriffi, non possiamo dare per scontato che le persone capiscano questa situazione e più si fa avanti più mi rendo conto che si parla sempre di più di droni, di controlli. Mi sembra più uno stato di polizia che una democrazia che gestisce una pandemia. Va fatta crescere la consapevolezza nei cittadini, così’ diminuisce il lavoro fatto dalle forze dell’ordine. Bisogna tendere insieme alla normalità ”.
Per il sindaco Giacomo Grazi “le sofferenze economiche sono le classiche con tante persone in cassa integrazione” e “la macchina produttiva ferma però non può alimentare le casse statali- sottolinea Grazi-. Chi può riaprire può dare ossigeno anche ai municipi”, adesso per il primo cittadino “bisogna lavorare come comunità Italia: nella sanità ci deve essere un coordinamento nazionale che faccia le scelte importanti. Allo Stato chiedo l’apertura dei rubinetti delle casse dei comuni che dispongono di liquidità , dateci modo di spendere o fate indebitare quei comuni che possono indebitarsi. Così si può dare il via a opere pubbliche e fare lavorare l’economia reale locale”.
Marco Crimi
Gennaro Groppa
Di seguito l’intervista diretta