Quarantasette nuove diagnosi, 6 casi e mezzo in più al giorno di cui il 90% costituito da asintomatici, bassa contagiosità tra i più giovani. E’la fotografia che l’Ars ha fatto sull’infezione da covid-19 nella Regione Toscana all’inizio della Fase tre. “Oramai nei nostri ospedali si chiudono i reparti di terapia intensiva e si riducono i posti letto dedicati fino a pochi giorni fa ai pazienti Covid – commenta l’Ars-, questo permette di fare alcune considerazioni rispetto a quella che è stata la gestione dei casi in Toscana. Come noto, la percentuale dei ricoveri in Toscana è sempre stata piuttosto bassa rispetto alla casistica attiva: attualmente è poco più del 10% dei casi attualmente positivi, quintultima regione in Italia poco sopra al Veneto”.
“In Toscana quindi si è probabilmente seguito maggiormente i pazienti sul territorio – prosegue l’Ars-, pazienti che progressivamente si sono caratterizzati di più per stati clinici asintomatici e/o pauci sintomatici. Solo la casistica più grave è stata quindi indirizzata verso il ricovero, con un maggiore utilizzo delle terapie intensive rispetto alle altre regioni. Le terapie intensive sono state utilizzate anche verso casistiche che avrebbero potuto essere trattate in reparti Covid ordinari, ma che i nostri clinici hanno gestito in maggiore sicurezza e tranquillità all’interno dei reparti di terapia intensiva”.
Sulla possibile minor carica virale del virus l’Ars ha detto che: “la perdita di virulenza non sia al momento dimostrata in vitro o nell’animale da esperimento” ma che c’è comunque una “continua e progressiva emersione di casi asintomatici o pauci sintomatici, che in Toscana anche in quest’ultima settimana – che stiamo cominciando ad utilizzare come verifica della prima apertura (vedi figura qui sotto) – supera il 90% dei casi.Il dato della minor gravità dei casi (e non del virus) che i servizi territoriali e ospedalieri toscani stanno incontrando lo si desume anche dalla percentuale di utilizzo delle terapie intensive sui casi totali (compresi i deceduti e i guariti)”.
“Al di là della numerosità dei casi, che potrà oscillare nei prossimi giorni grazie al maggiore movimento delle persone e alla totale riapertura avvenuta – conclude Fabio Voller coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia dell’Ars Toscana – tutti gli indicatori epidemiologici a nostra disposizione restituiscono una fotografica confortante rispetto alla diffusione dell’epidemia nella nostra regione. Ovviamente dobbiamo passare un messaggio di attenzione alla popolazione, soprattutto su elementi talvolta ancora presi poco in considerazione come il costante lavaggio della mani (oltre all’utilizzo della mascherina in ambienti chiusi)”.