Siena

Covid-19. Whirpool chiede di ripartire, ma i sindacati: “Diverse postazioni non sono sicure”

La Whirlpool ha deciso di ricominciare a produrre a partire da domani, mercoledì 15 aprile. L’azienda ha chiesto una deroga al Prefetto –il Dpcm non prevede la ripresa della fabbricazione di elettrodomestici-.Sulla riapertura però è polemica con le sigle sindacali, le stesse che hanno informato della ripresa della produzione, Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm di Siena che  ritengono la decisione della multinazionale”una grossa forzatura in un contesto generale ancora molto delicato”.

“In un’organizzazione come quella della Whirlpool infatti- si legge in una nota-, strutturata a catena di montaggio, con postazioni vincolate, quindi ad alto rischio epidemico, si rende assolutamente necessario un nuovo confronto ed un’analisi tra tutti i soggetti interessati (RSU, RLS e Azienda), per verificare ed ampliare le linee guide contenute nei protocolli sottoscritti relativamente alle nuove disposizioni e ordinanze”.

Nei giorni scorsi sono stati presi accordi a livello di stabilimento  e definiti protocolli di messa in sicurezza della salute dei lavoratori ma nonostante questo le organizzazioni fanno sapere che” esistono purtroppo ancora oggi diverse postazioni in cui non è possibile rispettare la distanza di sicurezza e che quindi possano esporre a rischio contagio i lavoratori – continuano-“.

“Lo sforzo che è stato fatto finora da tutti non può essere vanificato dalla fretta da parte delle aziende di tornare a produrre, perché sottovalutare oggi l’aspetto sicurezza significherebbe per le imprese assumersi l’enorme responsabilità di poter compromettere seriamente la salute dei lavoratori – affermano le sigle sindacali-“.

“Questa preoccupazione è stata concretizzata oggi anche dalla RSU dello stabilimento di Siena che ha provveduto ad informare tramite una lettera le istituzioni locali e regionali– questa la conclusione-.Pertanto, se le nostre richieste non saranno accolte, ci riserviamo di mettere in campo tutte le iniziative utili a salvaguardare la salute delle lavoratrici e dei lavoratori e dell’intera collettività senese”.

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marco crimi

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