Siena

Covid-19, Rossi al Governo: “Forniteci dati su passeggeri o blocchiamo i voli diretti”

Sedici nuovi casi, di cui tredici da persone tornate in volo dall’Albania, da Tirana in particolare, ed un cittadino dell’Ecuador. L’aggiornamento quotidiano sull’evoluzione del contagio da covid-19 preoccupa enormemente il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi che ha chiesto l’immediato intervento del Governo, sopratutto del Ministero dell’Interno e di quello della Salute. Rossi chiede di conoscere i dati non solo di chi è atterrato o atterrerà a Firenze e a Pisa ma anche in altri aeroporti italiani e da lì si sposti in Toscana, la Regione ha infatti ricordato che tutti i passeggeri riempiono un questionario dove comunicano alle compagnie aeree il loro domicilio in Italia. Il governatore però non si è fermato qui ed ha paventato anche soluzioni drastiche ” se il tracciamento dei passeggeri e la loro sorveglianza attiva non saranno possibili – dice-, non resterà che un’unica opzione: bloccare i voli diretti”.

Rossi non è stato fermo questa settimana Ha incontrato i consoli di Albania, Bangladesh e Perù, i Paesi da dove proviene la maggior parte delle persone che dal 13 luglio in Toscana si è ammalata. Ora farà altrettanto con il console dell’Ecuador, già contattato per un incontro. Ha chiesto alle diplomazie un aiuto nel veicolare ai loro connazionali le informazioni sull’obbligo di quarantena di quattordici giorni per i cittadini che arrivano da fuori l’Unione europea, o più precisamente da Paesi extra Schengen, e della conseguente comunicazione del domicilio imposti con ordinanza regionale. Chi non lo fa rischia una denuncia. La sorveglianza attiva, spiegano negli uffici della presidenza e dell’assessorato alla sanità, è l’unico vero strumento di prevenzione per arginare la diffusione del virus.

Il canale di collaborazione con i consoli rimane aperto. C’è stato poi un accordo diretto con gli aeroporti della regione. Da ieri, sabato 18 luglio, le Asl hanno allestito negli scali di Pisa e di Firenze stazioni di accoglienza per i cittadini che arrivano dall’area extra Schengen, con tracciamento degli spostamenti e presa in carico per la sorveglianza attiva. Presso quei punti sarà offerta anche la possibilità di fare test sierologici e test molecari. Sarà inoltre garantita la scelta di isolamento presso alberghi sanitari, per chi risulti positivo e per chi ha avuto eventuali contatti stretti con i positivi. L’albergo sanitario è invece già obbligatorio per chi abita in condizioni di sovraffollamento, che è uno dei fattori che concorre alla diffusione del contagio mettendo a rischio famiglia e comunità. Per questo motivo, d’intesa con i sindaci, la Regione ha stabilito che le aziende sanitarie provvedano a trasferirvi i soggetti positivi.

Ma c’è un problema. Chi proviene dall’Albania come da qualsiasi altro paese extra Schengen può atterrare in altri aeroporti d’Italia per poi spostarsi in modo autonomo in Toscana. “E’ necessario dunque che si muova il Governo – dice Rossi – affinché il tracciamento sia completo: le compagnie aeree hanno i dati sui domicili, temporanei o permanenti, di chi atterra”. Inoltre la questione interessa non solo i voli che ci saranno ma anche quelli che ci sono già stati, in questo caso anche in Toscana prima della firma delle nuove ordinanze regionali e dell’accordo con gli aeroporti di Pisa e Firenze. “Per arginare eventuali focolai è importante conoscere questi dati e muoversi anche in maniera preventiva – dice Rossi – E il ministro degli Interni per quanto riguarda i dati sui voli e il ministro della salute per le misure sanitarie ci devono aiutare. Serve anche il loro impegno per arginare pericolosi ritorni dell’epidemia”.

Nell’ultima settimana si sono registrati cinquantadue nuovi casi Covid-19 e di questi 31 sono di origine straniera, di cui ventisette solo dall’Albania. Quella albanese è una comunità importante, conta nella regione almeno 60 mila cittadini, e solo in Toscana operano ogni settimana sei voli su Pisa e tre su Firenze da quel paese. “Senza i dati di chiunque atterri in Italia – ripete Rossi – non resta che bloccare i voli”. L’elenco dei paesi a rischio coronavirus finiti nell’ordinanza dei ministro della Salute che prevede il blocco dei voli aerei, dei treni e di tutti i mezzi di trasporto è già lunga: sedici nazioni, Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Serbia, Montenegro e Kosovo. L’Albania ancora non c’è.

 

marco crimi

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