Al via i test sierologici di screening per il Covid-19 per i professionisti del policlinico Santa Maria alle Scotte. Come anticipato dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi qualche giorno fa, i test sono arrivati e sono disponibili per l’Azienda ospedaliero-universitaria Senese. «È un ulteriore passo in avanti – spiega Valtere Giovannini, direttore generale – per mettere in sicurezza l’ospedale, tutti i professionisti che vi lavorano, le loro famiglie e, quindi, tutta la comunità senese. Ringrazio anche il sindaco di Siena Luigi De Mossi che ci donerà altri 1000 test».
I test verranno analizzati dalla UOC Microbiologia e Virologia, diretta dalla professoressa Maria Grazia Cusi, mentre l’organizzazione dello screening è affidata all’UOSA Medicina Preventiva e Sorveglianza Sanitaria, diretta dalla dottoressa Simonetta Fabrizi, in collaborazione con i coordinatori infermieristici. Si tratta di un kit che permette di ottenere una risposta rapida in pochi minuti. La risposta diagnostica indica due dati importanti: eventuali anticorpi che segnalano la presenza dell’infezione o anticorpi che indicano che l’infezione c’è già stata e il sistema immunitario si è già attivato.
«I test verranno effettuati secondo il protocollo regionale – spiega la dottoressa Fabrizi, – a partire dagli operatori sanitari a più alto rischio di esposizione, secondo linee operative condivise. Conclusa la prima fase, utile anche alla messa a punto di protocolli e percorsi dedicati, si procederà, secondo un modello a cerchi concentrici di stratificazione del rischio, ad estendere il test progressivamente a tutti gli operatori impegnati nell’attività assistenziale».
Al test saranno sottoposti anche i 300 professionisti entrati in contatto con i 3 casi positivi registrati tra il personale la scorsa settimana, che proprio in questi giorni ripeteranno il tampone ed effettueranno successivamente il test sierologico. Saranno sottoposti al test sierologico anche i neo assunti, prima di entrare in servizio. «Si tratta di test rapidi che consentono la ricerca della risposta anticorpale nei confronti del virus – conclude la professoressa Maria Grazia Cusi – in alcuni casi tale metodica sarà associata alla ricerca diretta del virus con il tampone tradizionale mediante l’ausilio della biologia molecolare».