Covid, a Siena 450 imprese ‘inattive’ di fatto nell’anno della pandemia

Nel 2021, l’anno dello scoppio della pandemia da Covid-19, le imprese nate nel terziario chiudono con un netto calo, pari al -12%. Sono questi i dati forniti da Confcommercio. Il fenomeno è, peraltro, accompagnato da un congelamento delle cessazioni di impresa, fortemente collegato al clima di profonda incertezza rilevato dagli operatori del territorio, i quali restano a galla quasi soltanto grazie ai ristori erogati alle categorie più colpite.

Si stimano intorno alle 450 le imprese del terziario ancora in vita ma ormai quasi del tutto ‘inattive’. Sono tutte quelle imprese che, avendo usufruito dei ristori, non ne hanno davvero beneficiato. Le chiusure a intermittenza e le altre misure di contrasto hanno azzerato la ripresa rilevata nella scorsa estate presso le imprese del terziario del territorio della provincia di Siena.

L’ottimismo per i primi mesi del 2021 è ancora timido, in termini di andamento dell’attività delle imprese del terziario, vessate dal crollo dei ricavi nell’ultima parte dell’anno. L’indicatore congiunturale è a picco per settori quali la ricezione turistica (-65%), ristorazione (-58%) ed il dettaglio non alimentare (-39%). La sospensione del blocco dei licenziamenti inoltre, potrebbe rappresentare un colpo senza precedenti nel terziario a Siena: gli organici delle imprese potrebbero vedere una riduzione pari al 18%.

In tutto ciò non aiuta l’introduzione del cosiddetto ‘cashback’: il 71% delle imprese del commercio al dettaglio boccia l’innovazione, soprattutto se contestualizzata nel momento di crisi. In generale, l’82% circa dei commercianti lamenta le eccessive commissioni sulle transazioni con moneta elettronica, costi che ricadono sulle imprese già oppresse dal contesto di crisi economica. In questo scenario il giudizio delle imprese del terziario di Siena sulle misure anti-covid adottate dal governo di Roma è divisivo per quanto concerne la gestione sanitaria, ma fortemente negativo per quella economica: il 75% delle imprese definisce ‘inadeguate’ le chiusure decise sotto il periodo natalizio.