Quando si parla di tutela della salute e di sicurezza sui luoghi di lavoro, la principale cornice normativa è il decreto legislativo 81 del 2008, il cosiddetto ‘Testo unico per la sicurezza del lavoro’, nel quale è ben delineato il ruolo delle Aziende sanitarie che attraverso il dipartimento di prevenzione e in particolare dei servizi di prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (Pisll), grazie alle azioni di informazione, formazione, assistenza, vigilanza e controllo, contribuiscono al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori.
“Nel corso della pandemia da covid 19 – spiega Giorgio Briganti, direttore del dipartimento della prevenzione dell’Asl Toscana sud est – il dipartimento ha profuso uno straordinario impegno e tutto il personale: tecnici della prevenzione, assistenti sanitari, medici, ingegneri amministrativi è stato ed è tuttora fortemente coinvolto in un lavoro anche nuovo, mostrando una estrema resilienza di fronte alla sfida che la pandemia ha posto alla sanità e all’intero Paese”.
L’enorme mole di lavoro legata alle ondate di contagi ha coinvolto i professionisti sanitari del dipartimento in attività nuove quali: la presa in carico e il tracciamento dei casi e dei contatti, la messa in quarantena o in isolamento, la gestione di una nuova mole di dati per garantire i flussi regionali e nazionali, la partecipazione alla campagna vaccinale, prima del personale e poi della cittadinanza, un super lavoro che si è aggiunto all’ordinario. È stata comunque garantita l’attività ordinaria già programmata di verifica del rispetto delle norme di igiene a sicurezza sul lavoro con sopralluoghi nelle aziende, inchieste infortuni e malattie professionali e che ha consentito di erogare i Lea (Livelli essenziali di assistenza) della prevenzione.
Importante è stata l’attività messa in campo sulla verifica del rispetto dei Dpcm e delle ordinanze regionali per il contenimento del covid, con valutazione e gestione dei setting più critici (case di riposo, Rsa, scuole) e dei focolai nei luoghi di lavoro. Questo è stato possibile anche attraverso l’assistenza alle aziende che, soprattutto nel primo periodo e durante il lockdown, erano in seria difficoltà nell’applicazione delle procedure anticontagio. Importante è stata l’attività messa in campo sulla verifica del rispetto dei Dpsm, e delle ordinanze regionali per il contenimento del covid, con valutazione e gestione dei setting più critici e dei focolai nei luoghi di lavoro (case di riposo, Rsa, scuole) e questo è stato possibile soprattutto attraverso l’assistenza alle aziende che, soprattutto nel primo periodo e durante il lockdown, erano in seria difficoltà nell’applicazione delle procedure anticontagio.
In particolare nel corso del 2020 sono stati oggetto di controllo attraverso sopralluogo: 1.432 unità locali e 280 cantieri nella provincia di Siena, 1.171 unità locali e 196 cantieri nella provincia di Grosseto, 1.653 unità locali e 286 cantieri nella provincia di Arezzo. In tutto il territorio della Asl Toscana sud est è stata svolta attività di assistenza e di verifica di oltre 3mila protocolli covid. L’attività di vigilanza ha prodotto nel 2020 la contestazione di 737 violazioni alla normativa in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, di cui 236 nei cantieri edili nel territorio della Asl Toscana sud est. Molto importanti sono stati inoltre gli interventi congiunti tra i vari servizi del dipartimento, in particolare nelle scuole e nelle Rsa.
Nel 2021, alla data del 31 agosto, sono state già controllate da tecnici della prevenzione, ingegneri e medici del lavoro: 1.179 unità locali e 247 cantieri nella provincia di Siena, 947 unità locali e 143 cantieri nella provincia di Grosseto, 987 unità locali e 172 cantieri nella provincia di Arezzo, rispettando il programma di lavoro concordato a inizio anno con la regione Toscana. Sono state rilevate 569 violazioni alla normativa in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, di cui 178 nei cantieri edili nei territorio di riferimento della Asl Toscana sud est.