Covid, Giovanni Rezza: “Vaccini? Italia ha una grande tradizione, non scordiamoci il lavoro fatto a Siena”

“L’Italia è un paese che ha una grande tradizione scientifica sui vaccini. In questo paese sono stati messi in campo vaccini innovativi, per esempio a Siena dove non dobbiamo mai scordarci il contributo dei ricercatori come Rino Rappuoli”. Così Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, ha dato il suo riconoscimento alla nostra città nella lotta contro le malattie infettive.

La sua dichiarazione è arrivata durante la conferenza stampa al ministero della Salute sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale del coronavirus della Cabina di Regia. Rezza ha parlato della campagna di vaccinazione contro il covid. “La nostra capacità di fare vaccini non è nata con il Sars- Cov2 – ha detto-, ma questa campagna di somministrazione dovrà essere fatta in tempi relativamente brevi. Questo ci porta a fare uno sforzo supplementare”.

 

 

Al presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro è spettato il compito di fare un quadro sulla situazione in Italia. “La curva nel nostro Paese è in decrescita, ma un pò rallentata- spiega-. Però ci sono paesi a noi vicini che mostrano invece una curva in ricrescita. Questo è un tema di grande attenzione, ed è un grande incentivo a fare in modo che nostra curva si mantenga in decrescita”. “L’incidenza si mostra in calo, ma dobbiamo valutarla con cautela. Una vera valutazione solida dell’andamento durante queste festività la potremo avere solo a metà gennaio. Ad ogni modo, in nessuna regione si è raggiunta l’incidenza per poter passare da fase di mitigazione a contenimento- prosegue Brusaferro -. L’Rt è più basso di 1, ma è in leggera ricrescita rispetto alla settimana scorsa. Sono in decrescita le curve per occupazione dei posti letto, e questo è ovviamente positivo”.

“I sacrifici stanno dando frutti perchè è evidente che la curva epidemica rimane sotto controllo pur con lieve incremento di Rt su base nazionale. A fronte di numeri che meritano ancora uno sforzo, sicuramente però diamo il messaggio forte che quanto è stato messo in campo sta dando frutti”, sono le parole del presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli. “Oltre alle prime 470mila dosi di vaccino, vi saranno a gennaio ogni settimana dalle 450mila alle 490mìila dosi e questo è un dato importante che dimostra che questa sarà la nostra più grande campagna vaccinale. Quindi leggere che il paese è in ritardo mi sembra ingeneroso ed è prematuro avventurarsi a soli 4 giorni dal via della campagna simbolica”