Siena

Covid. Gsk, accordo con CureVac: produrrà vaccini in Belgio, Rosia ‘snobbata’

Sì alla produzione dei vaccini, ma in Belgio e non nello stabilimento senese di Rosia. Gsk e CureVac hanno annunciato di avere raggiunto un accordo per la produzione di vaccini contro il covid-19 con l’obiettivo di sviluppare una “soluzione multi-valente per affrontare più varianti emergenti della malattia”, si legge in una nota.

L’accordo vale 150 milioni di euro, Gsk produrrà 100 milioni di dosi del candidato vaccino covid-19 di prima generazione di CureVac CVnCoV, attualmente in fase di sperimentazione 2b / 3, nel 2021. Per farlo la casa farmaceutica americana ha individuato la rete di produzione in Belgio invece di puntare sugli stabilimenti senesi, come aveva richiesto a più riprese la nostra Cgil. La collaborazione con CureVac si baserà anche sulla capacità dell’azienda tedesca di ottimizzare l’mRNA per una forte risposta immunitaria e per producibilità e stabilità a 2-8 °C, standard attuale per la catena di fornitura dei vaccini.

Soddisfazione è stata espressa dai vertici delle due multinazionali, l’ad di Gsk Emma Walsley commenta: “questa nuova collaborazione si basa sulla nostra relazione esistente con CureVac e significa che insieme, uniremo la nostra esperienza scientifica nello sviluppo di mRNA e vaccini per far avanzare e accelerare lo sviluppo di nuovi candidati vaccini covid-19″. Per CureVac parla l’ad Franz-Werner Haas: “Siamo molto lieti di far progredire la nostra relazione con Gsk attraverso un nuovo accordo per sviluppare congiuntamente vaccini basati su mRNA di prossima generazione- afferma-, oltre al nostro attuale candidato CVnCoV. Con l’aiuto della comprovata esperienza di Gsk sui vaccini, ci stiamo attrezzando per affrontare le future sfide sanitarie con nuovi vaccini”.

Il patto tre le due case farmaceutiche prevede che Gsk sarà titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio per il vaccino di nuova generazione, ad eccezione della Svizzera, e avrà i diritti esclusivi per sviluppare, produrre e commercializzare il vaccino covid-19 di prossima generazione in tutti i paesi con l’eccezione di Germania, Austria e Svizzera. Gsk effettuerà un pagamento anticipato di 75 milioni di euro e un ulteriore pagamento milestone di 75 milioni di euro, subordinato al raggiungimento di specifici traguardi.

marco crimi

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