Un green pass per spostarsi tra le Regioni in zona rossa e gialla, il ritorno a scuola in presenza, la riapertura delle attività commerciali ed il ritorno dell’Italia in zona gialla. Sono alcuni delle misure previste nella bozza del nuovo decreto legge che entrerà in vigore dal prossimo lunedì 26 aprile. Per conoscere quale sarà il futuro di Siena e della Toscana dovremmo comunque attendere i numeri dei bollettini covid dei prossimi giorni e la conseguente scelta di Cabina di Regia e ministero della Salute
Pass per gli spostamenti verso altre regioni e ritorno della zona gialla – Spostamenti per regioni arancioni e rosse consentiti solo dalle certificazioni verdi (green pass), come si apprende dalla bozza. Il green pass, novità contenuta all’articolo 10 della bozza, sarà cartaceo e digitale. Avrà una valenza di sei mesi per chi ha fatto il vaccino o sia guarito dal covid, invece varranno due giorni i certificati per chi ha effettuato test molecolare o antigenico. Dal 26 aprile è inoltre previsto il ritorno delle misure della cosiddetta zona gialla. Tra Regioni dello stesso colore saranno permessi gli spostamenti. Confermato, nella bozza, il coprifuoco dalle 22 alle 5
Le riaperture – Dal 26 aprile potranno riaprire, in zona gialla, i ristoranti a pranzo e cena “con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto” ed anche spettacoli aperti al pubblico in teatri, sale da concerto, cinema, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto che si potranno svolgere solo con “posti a sedere preassegnati” con distanza di almeno un metro. Dal primo giugno potranno aprire ma solo a pranzo anche i locali che hanno spazi al chiuso. In zona gialla è prevista per il 15 maggio la riapertura delle piscine dei mercati e dei centri commerciali anche nei giorni festivi, dal primo giugno delle palestre, dal 1 luglio delle fiere, dei convegni e dei congressi, dei centri termali e dei parchi tematici.
Scuole – Torna in presenza la scuola. “Dal 26 aprile e fino alla conclusione dell’anno scolastico 2020-2021, è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia, dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, nonchè delle attività scolastiche e didattiche della scuola secondaria di secondo grado”. Le disposizioni del decreto non potranno essere derogate dagli enti locali. “La predetta deroga è consentita solo in casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus” o “di sue varianti nella popolazione scolastica”. Le superiori “adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, “affinché “nella zona rossa sia garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e, fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca, e, nelle zone gialla e arancione, ad almeno il 60 per cento e fino al 100”.
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