Non è facile di questi tempi assaporare a pieno la gioia di diventare madre. Un gruppo di giovani donne che tra qualche giorno entreranno in ospedale per dare alla luce i loro figli si sono rivolte a noi per far presente il problema legato alla presenza durante il travaglio, il parto e la successiva degenza di un accompagnatore. Secondo loro alle Scotte è tutto più complicato rispetto a Campostaggia e Nottola.
A dire delle future mamme “all’ospedale di Siena a differenza di Nottola e Campostaggia ai padri non viene fatto nell’immediatezza del parto il tampone veloce in modo da essere presente alla nascita del figlio, bensì quello i cui risultati arrivano dopo 48 ore. Alcune di noi a fronte di questo pur essendo seguite da medici e ostetriche di Siena e pur abitando qua hanno deciso di far nascere i propri figli in altri ospedali che permettono ai padri (con tutte le cautele e i tamponi previsti dalle attuali leggi sulla pandemia) di essere presenti. Lo scorso anno proprio a Siena -concludono le future mamme – c’è stata una diminuzione di nascite rispetto al 2019 pari al 30 per cento. Colpa del covid? Forse”. Hanno scritto anche all’ Urp (ufficio relazioni con il pubblico) ma “abbiamo ottenuto una risposta che praticamente non rispondeva alle nostre domande”.
A fronte delle doglianze di queste giovani donne abbiamo chiesto chiarimenti all’azienda ospedaliera. Ecco cosa scrive l’Aou senese: “la procedura legata all’emergenza Sars-Cov-2 in Ostetricia, approvata e implementata in Aou Senese dallo scorso 4 aprile 2020, prevede che alla persona indicata dalla gestante quale accompagnatore “care giver” venga effettuato il tampone naso-faringeo molecolare, sia nel percorso urgente di accesso alla struttura che nel ricovero programmato”.
“L’accesso alla struttura può essere consentito solo dopo la risposta negativa al test per garantire la totale sicurezza del percorso nascita -prosegue il testo-. Questa modalità ha permesso di garantire la presa in carico di madre, padre e neonato per l’intero percorso nascita, sin dagli inizi dell’emergenza pandemica. L’Aou Senese è stata la prima struttura in Toscana ad assicurare l’esecuzione del tampone all’accompagnatore”.
“E’ stato inoltre consentito l’accesso dell’accompagnatore anche in degenza ostetrica, secondo le indicazioni contenute nelle ordinanze regionali che si sono susseguite ed in base all’andamento della situazione epidemiologica. L’Aou Senese per migliorare ulteriormente il percorso ha provveduto a inserire una nuova tipologia di tampone a risposta più veloce per gli accompagnatori. Attualmente infatti l’accompagnatore della gestante, nel rispetto della sicurezza, viene sottoposto a test antigenico di ricerca di Sars-CoV-2 che garantisce un tempo di risposta inferiore rispetto al test molecolare, con l’obiettivo di permettergli l’accesso in area nascita e la finalità di assicurare l’adeguato sostegno alla gestante/madre durante le fasi del travaglio, del parto e della degenza post- partum”.
Cecilia Marzotti