“Con le dichiarazioni di certi virologi e microbiologi creeremo un libro di barzellette, una volta finita l’emergenza sanitaria”, è andato su tutte le furie il direttore generale dell’azienda ospedaliera senese Valtere Giovannini, ospite delle diretta di Siena News.
Giovannini ha puntato il dito contro alcuni scienziati, spiegando che “il loro protagonismo “, sulle tv e sulla stampa “è diventato intollerabile”. “La scienza parla poco – ha ricordato Giovannini-. questa è sembrata più propaganda”, ed ancora ” la gente ha iniziato a proteggersi con le mascherine prima che lo capissero anche queste persone”.
Giovannini, in questa fase, ha raccomandato, oltre alle mascherine e al distanziamento sociale, “una maggiore ventilazione e ricambio d’aria dei vari locali, il virus si diffonde maggiormente in ambienti chiusi”, poi la stoccata sulla scuola che “andrebbe ventilata il più possibile, ma invece si è pensato ai banchi con le rotelle”. Sulla situazione del contagio in Toscana invece il dg delle Scotte ha spiegato che ” la mobilità e il rientro nelle abitazioni ha favorito la diffusione tra le famiglie”. A ieri l’ospedale conta 28 ricoveri di cui tre in terapia intensiva, “ma ci sono state anche le prime dimissioni – precisa Giovannini-. Siamo in grado di affrontare questa battaglia”, poì però l’allarme “se aumenta la tendenza al ricovero ciò determinerebbe un’espansione della bolla covid con risorse tolte ad altre aree del policlinico”.
Giovannini ha poi espresso due riflessioni, la prima sul comportamento e sull’attenzione di tutti i giorni nei confronti del Sars Cov-2, “qualcosa è venuto a mancare, nonostante il fatto che abbiamo tante armi per combattere il covid stiamo abbassando le difese”, la seconda sugli anziani, “per loro ora è essenziale vivere con i loro affetti e nelle loro case. Bisogna avere la consapevolezza che adesso vanno protetti con un’attenzione estrema sulle vaccinazioni antiinfluenzali e sulla protezione da altre patologie. Bisogna proteggerli anche al costo di allontanarsi da loro quando si ha la percezione di essere un rischio di contagio da coronavirus”.
Infine, sulle Rsa, “continuano a rappresentare un problema: sono luoghi dove ci vivono persone di una certa età, in luoghi chiusi e vicine tra loro”, ma per Giovannini “adesso siamo capaci di individuare subito i casi di positività, intervenire e governare l’esito della malattia”, conclude.
KV
MC
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