Siena

Covid. La zona gialla in Toscana è vicina, ma non cambia nulla: ecco perché

Omicron in poche settimane ha reso reale una cosa che almeno in autunno sembrava impossibile: la Toscana quasi sicuramente tornerà gialla da lunedì.

L’ipotesi sembra diventare sempre di più una certezza visto che nei primi indicatori analizzati dalla cabina di regia stamani si legge che la nostra Regione ha superato i limiti del 10% di intensive e del 15% di ricoveri ordinari occupati: siamo al 17,2% per il primo dato e al 17,9% per il secondo. Insieme a noi ci sono anche Abruzzo, Emilia Romagna e Valle d’Aosta che dalla prossima settimana indosseranno un nuovo colore. La cosa buona è che non ci saranno grandi cambiamenti con la ‘retrocessione’ da bianco a giallo.

Anzi di fatto non ci sono differenze visto che il Decreto legge approvato lo scorso 23 dicembre ha reso obbligatoria la mascherina all’aperto anche in zona bianca. Le prime restrizioni si cominceranno ad avvertire quando e soprattutto se il colore diventerà arancione. Per adesso invece il giallo ha il significato di un’allerta, di un allarme che suona e che dice: “Fate attenzione e siate prudenti! Il contagio c’è, per cui rispettate le principali regole contro il covid”.  Intanto con Omicron che corre l’indice Rt in Italia è salito da 1,18 a 1,43 mentre l’incidenza settimanale ha fatto un grosso balzo passando da 783 a 1669 casi per centomila abitanti. Sono purtroppo questi i dati in esame della cabina di regia ministero-Iss  che si è riunita questa mattina per il consueto monitoraggio settimanale.

“Ieri i dati aggiornati al 4 gennaio documentavano un incremento del 153% dei casi rispetto alla settimana precedente, in dettaglio siamo passati da circa 320mila della settimana dal 22 al 28 a 810mila della settimana dal 29 al 4. Questi dati sono scaduti immediatamente perché, sommando i nuovi contagi del 5 e del 6 gennaio, abbiamo già raggiunto 418mila ulteriori nuovi casi, praticamente in due giorni abbiamo fatto quasi la metà dei casi dell’intera settimana precedente. Questo ci dà l’idea che, a prescindere dal numero aumentato dei tamponi, siamo comunque in una fase estremamente diffusiva del contagio nel nostro Paese”, così Nino Cartabellotta, ospite in ‘Non Stop News’ su Rtl 102.5.

marco crimi

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