All’interno delle Regioni o delle stesse province alcune zone potrebbero subire delle misure meno restrittive, qualora i 21 parametri previsti valutati dalla cabina di regia, a partire dall’indice Rt, lo permettessero. E’il nuovo meccanismo che, secondo la Repubblica, starebbe studiando il Governo e che sarebbe previsto anche dall’ultimo Dpcm del 3 novembre in materia di contrasto alla diffusione del covid.
Una notizia positiva per Siena che, essendo la penultima città in Toscana per numero di casi complessivi di covid – 3494 secondo l’ultimo bollettino regionale-, potrebbe ‘anticipare il cambio del colore e respirare’ un po’ di più rispetto alle attuali disposizioni da semi-lockdown previste dalla zona rossa.Le prime province che potrebbero vedere allargare la morsa intorno a loro sarebbero quelle di Bergamo e Brescia, le meno colpite in Lombardia dalla seconda ondata di Sars-Cov2.
Per la Toscana la prima data ipotetica per la fine della zona rossa potrebbe essere quella di venerdì 11 dicembre. Lo schema dell’attuale Dpcm prevede che una settimana dopo l’entrata le regioni possano chiedere una revisione della fascia in cui si trovano, in base alla valutazione dell’Iss che viene comunicata solitamente il venerdì. Per ritornare in zona arancione la Toscana dovrebbe però confermare i dati ‘migliori’ sui contagi per due settimane. Secondo l’ultimo bollettino la nostra è l’ottava regione in Italia  come numerosità di casi (comprensivi di residenti e non residenti), con circa 2.194 casi per 100mila abitanti (la media italiana è di circa 1.953 per 100mila, dato di ieri). Le province di notifica con il tasso più alto sono Prato con 2.793 casi per 100mila abitanti, Pisa con 2.713 e Massa Carrara con 2.547, mentre la più bassa è Grosseto con 1.257.
MC