Dovrebbe essere prorogato per altri 30 giorni la misura di divieto di spostamento( anche tra zone gialle) tra le Regioni che scade il prossimo giovedì 25 febbraio. Questo è quanto avrebbe fatto sapere il ministra delle Autonomie Mariastella Gelmini durante il vertice di ieri sera, domenica 21 febbraio, con gli Enti locali. Dopo il vertice, a cui a partecipato anche il ministro della Salute Roberto Speranza, i Governatori hanno emesso una nota congiunta dove elencano le proprie proposte al Governo in vista del prossimo Dpcm(quello attuale scadrà il 5 marzo).
Le richieste della Conferenza delle Regioni
Vaccino, “aziende italiane siano coinvolte” – Priorità assoluta alla campagna vaccinale che deve essere rivista perché “o sta andando troppo a rilento” per colpa dell'”approvvigionamento delle dosi, che dipende dal Governo – si legge in una nota-. Spetta quindi al Governo impostare la nuova strategia per reperire un numero di dosi vaccinali adeguato”. Inoltre, e questo è un punto fortemente sostenuto dal presidente della Toscana Eugenio Giani e anche dai sindacati di Siena, “sarebbe auspicabile e urgente una valutazione circa il diretto coinvolgimento delle nostre aziende nel processo produttivo, tenendo presente che vi sono aziende e filiere nazionali in grado di realizzare alcune fasi della produzione”.
Adozione provvedimenti. “rivedere le tempistiche”- Per garantire certezza su misure che coinvolgono le attività economiche e la vita dei cittadini “è necessario rivedere la tempistica per l’adozione dei provvedimenti di classificazione delle zone e delle relative ordinanze”, prosegue il documento che aggiunge “occorre che siano conosciute con congruo anticipo dai cittadini e dalle imprese dei diversi territori regionali”.
Semplificazione del sistema di zone – Le Regioni chiedono di semplificare il sistema di zone rivedendo i vari parametri e i protocolli di riaperture. “Occorre in questa fase un cambio di passo che consenta di coniugare le misure di sicurezza sanitaria con la ripresa economica e delle attività culturali e sociali. Sulla revisione del Rt e dei relativi parametri, la Conferenza si era già espressa, anche in termini propositivi e, pertanto, è necessario riprendere quella discussione ed approfondirla per verificare, anche dall’esperienza maturata, quali possono essere le soluzioni migliori dal punto di vista tecnico-scientifico”, si legge ancora.
Indennizzi per le attività che chiudono – “lo stesso provvedimento che introduce restrizioni per il Paese e poi restrizioni particolari per singoli territori, deve anche attivare gli indennizzi e salvaguardare le responsabilità – continua il testo-, garantendo la contestualità a prescindere da chi adotta il provvedimento. A tal riguardo, si rende opportuno l’ampliamento della cabina di regia ai Ministri dello Sviluppo economico, dell’Economia e degli Affari regionali al fine di dosare gli impatti delle decisioni sui cittadini e le imprese”.
Scuola – “Nel quadro della situazione epidemiologica generale e territoriale, sarebbe necessario qualificare l’attività scolastica ed universitaria (al pari delle altre attività ) con un’apposita numerazione di rischio, anche tenendo conto dei dati oggettivi del 3 contagio nelle istituzioni scolastiche e nel contesto territoriale di riferimento”, continua il testo.