Covid, Omicron 2 fa risalire la curva del contagio. Cusi: “La sottovariante sta circolando anche da noi”

Omicron 2 “viene riscontrata nella metà dei campioni Omicron-positivi che sequenziamo. La sottovariante sta circolando, anche se attendiamo i dati nazionali”.

Maria Grazia Cusi, direttore Uoc Microbiologia e Virologia delle Scotte, prova a spiegare il motivo di questo colpo di coda primaverile del coronavirus. Dopo la fiammata di contagi a cavallo tra dicembre 2021 e gennaio 2022 la curva epidemiologica sembrava ormai aver preso la strada della discesa. Da qualche giorno però, a Siena come in Italia, assistiamo ad una ripresa delle infezioni.

Lo ammette anche la stessa Cusi: “Il numero dei positivi sta aumentando questo perché  Omicron si sta diffondendo e risulta molto più contagiosa delle mutazioni precedenti. Ba2, la sua sottovariante, è 15 volte più contagiosa della Delta -spiega- e si muove tra i non vaccinati e tra chi ha avuto la terza dose mesi fa”.

Per la professoressa anche chi si è infettato con la Delta ed è guarito deve fare attenzione: “Omicron 2 è diversa da questa variante ed esiste la possibilità di reinfezione. Chi si era già contagiato con Omicron invece si reinfetta più difficilmente con la sottovariante”, perché, spiega Cusi, “gli anticorpi prodotti reagiscono e proteggono. Ma -avverte- ci sono casi di reinfezione anche per i guariti di Omicron: sono stati registrati in Danimarca”.  Le differenze tra Omicron e Omicron 2? “Non ce ne sono, si comportano come sorelle – continua-, Nei soggetti vaccinati le infezioni portano a forme cliniche simil-influenzali”

E la pandemia in che fase è? Secondo Cusi “seguendo la storia dell’emergenza sanitaria da Sars-Cov2 si vede che questa è fatta dall’emersione di nuove varianti”, per cui “è difficile dire che Omicron sarà l’ultima – afferma-. Spero però che il virus possa circolare con queste caratteristiche e che non causi le patologie del ceppo originario”. Delusione, infine, per la risposta ottenuta dal vaccino “tradizionale” Novavax. “La sua forma più classica, rispetto alla tecnologia a MRna, poteva convincere i no vax. Questa categoria però pare essere proprio avversa ad ogni tipo di vaccino. Ed è un peccato perché cosi sono bersagli facili che facilitano la circolazione del coronavirus”, conclude Cusi.

MC