“Siena deve iniziare a fare a tappeto i test rapidi per rilevare la presenza dell’antigene Sars-Cov-2 negli studenti”, è la richiesta dei consiglieri del gruppo politico Per Siena che vuole esportare in città il modello di Firenze dove “i test verranno eseguiti dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di primo grado compresi gli istituti paritari-prosegue-. Si tratta di una vasta operazione di screening in quel caso finanziata dalla Fondazione Cr Firenze, in sinergia con comune di Firenze e in collaborazione con la Ausl Toscana centro, la Società della salute di Firenze e l’Ufficio scolastico regionale”.
“A Siena si continua ad adottare una procedura che blocca la didattica e crea disagi – prseguono-, timori spesso infondati, un clima di terrorismo per genitori, figli, maestri e docenti. Potendo utilizzare strumenti rapidi ed efficaci, perché il Comune di Siena non prende provvedimenti, come stanno facendo tanti altri Comuni?”.”Altrimenti, al primo caso sospetto la procedura prevede che si chiudano le scuole, si mettano in quarantena alunni, genitori e docenti, in attesa dell’esito dei tamponi e della quarantena minima, di dieci giorni. Salvo poi, magari, scoprire che si è trattato di un falso allarme, ma nel frattempo i disagi e la perdita di tempo sono stati rilevati”, avvertono i consiglieri.
L’obiettivo primario è quello di aiutare le scuole “aono quasi 32 mila gli alunni che hanno già iniziato ad essere sottoposti al test rapido – ricordano da Per Siena, provenienti da circa 130 plessi scolastici di Firenze . Stiamo parlando di numeri elevati, la popolazione scolastica senese è assai ridotta. A maggior ragione, perché questo immobilismo? La tranquillità delle famiglie e dei docenti, la continuità della didattica, non meritano questo minimo sforzo?”.