“Per contenere queste varianti che non sono ancora diffuse su tutto il territorio nazionale dobbiamo agire tempestivamente e in modo aggressivo. Si deve fare contenimento. All’interno di una regione, che sia gialla o arancione, bisogna creare zone rosse per ridurre la mobilità e contenere il virus”.
L’intervento di Giovanni Rezza direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute lascia presagire misure restrittive per Siena e per la sua provincia. Il nostro territorio è quello più colpito dalle mutazioni, inglese e brasiliana.
I contagi nel comune Capoluogo sono raddoppiati con un tasso di positivi che ora è pari a 416 ogni 100mila abitanti. A rischio anche Monteroni d’Arbia (617) Sovicille (352) e Sarteano (274). Sulla possibilità di istituire microzone rosse si attendono le mosse di Giani. Ieri, mercoledì 24 febbraio, le misure più restrittive sono scattate a Cecina, ma il Governatore ha ribadito che la “Toscana ha dati da arancione”, ma che “vanno isolati casi che hanno tendenza alla crescita del contagio”.
Sul lato delle vaccini si segnala la protesta dell’assessore regionale alla salute Simone Bezzini che, informato del taglio di dosi da parte di AstraZeneca, attacca : “Così non va, è l’ennesima doccia fredda proprio nel momento in cui si sta ampliando il target per AstraZeneca fino a 65 anni. La campagna di vaccinazione in Toscana – continua Bezzini – procede a pieno ritmo e siamo ai vertici nazionali per capacità vaccinale, ma queste riduzioni improvvise creano grandi difficoltà”.
Giani invece è tornato a parlare delle proposte avanzate da altre Regioni sulle modalità organizzative di somministrazione del vaccino. “La somministrazione del vaccino deve svolgersi nel rispetto dei criteri di equità e non in base al numero di persone positive, che può eventualmente emergere in un Comune piuttosto che in un altro. La diffusione del virus segue traiettorie non del tutto prevedibili e non sempre arginabili”, spiega.
Il consiglio comunale di Siena infine ha approvato una mozione presentata dai consiglieri del Pd che chiedeva di favorire l’adesione della popolazione alla campagna di vaccinazione. L’atto è stato arricchito da altri due ordini del giorno, approvati entrambi.