“Mentre gli altri si sono accontentati di anticorpi abbastanza buoni, noi vogliamo gli anticorpi più potenti possibili”. Lo ha detto lo scienziato Rino Rappuoli, durante la cerimonia di consegna del Pegaso d’Oro – è stato premiato con Tls per la ricerca sugli anticorpi monoclonali- che si sta svolgendo nella sala Pegaso di palazzo Strozzi Sacrati. Nelle motivazioni del Pegaso la considerazione che “Proprio in momenti difficili come quello causato dalla pandemia emerge come la ricerca sia fondamentale per garantire un futuro in cui tutti possano godere di migliore salute, attraverso l’accesso alle cure più innovative ed efficaci”,
Durante la conferenza il padre dei vaccini ha tracciato una road map sull’avanzamento: “inizieremo i test clinici a fine anno, a marzo distribuiremo le prime dosi. Il lavoro che stiamo svolgendo ha il potenziale di favorire anche lo sviluppo di diagnostici. Quello che vedo non è solo questo farmaco, ma una catena che se investiamo bene, se riusciamo a costruire su queste basi che ci stiamo costruendo creeremo molti posti di lavoro”
Sul covid Rappuoli ha spiegato che”il virus non cambia velocemente come dicono, ma è stabile e in qualche anno sarà controllato interamente”.Rappuoli ha poi parlato “della ricerca scientifica” che “porta posti di lavoro di alta qualità, genera introiti in un’economia moderna”. “Se non investiamo in ricerca saremo un paese di serie B – avverte-. A Gsk siamo partiti con 200 posti di lavoro, oggi siamo oltre 2500. Noi assumiamo giovani, che invece di andare all’estero producono qui” “.
E sul MadLab, “E’nato grazie all’aiuto di un finanziamento della commissione europea. A gennaio 2020 con un anno di vita, quando è arrivato il virus, era chiaro che il primo farmaco possibile era quello degli anticorpi monoclonali. Quindi ci siamo detti: ‘sfruttiamo le capacità che abbiamo’. In un giorno abbiamo preso la decisione di trasformare la nostra struttura e iniziare a collaborare con lo Spallanzani sul covid. Abbiamo fatto tutto in Italia e questo ci rende orgogliosi”.
Prima di Rappuoli a prendere parole è stato il presidente di Fondazione Tls Fabrizio Landi. “La partita si gioca su la capacità di fare ecosistema ed attrarre risorse. Il futuro della ricerca avanzata è fatta da piccoli gruppi coesi come i 17 ragazzi di Rappuoli che lavorano nel MadLab”, così inizia la sua riflessione . “Questa Regione deve essere leader a livello europeo – continua-“. Le scienze della vita “sono una grande opportunità. Siena non ha avuto una crisi drammatica del welfare cittadina, nonostante i fatti di Mps, grazie a questo settore che ha rimpiazzato la mancanza di lavoro generato dalla crisi banca – precisa Landi-. L’indotto è molto più altro e nella provincia si è creata una catena che lavora grazie alla farmaceutica”.
“Mai come d’ora le ali del Pegaso c’hanno portato in alto”, ha esordito il presidente della Regione Eugenio Giani. “Nei miei contatti con Fabrizio Landi ho capito che stava accadendo qualcosa di importante – continua-. Rappuoli aveva deciso di percorrere una strada con chiarezza: fin da subito si sono indirizzati nelle ricerche dell’anticorpo monoclonale, studiando il sangue di chi ha avuto il covid nella prima fase” Poi Giani ricorda “io ero a Siena quando si ebbe la notizia dell’efficacia eccezionale dei test sugli animali”.
Poi un commento sugli anticorpi monoclonali statunitensi “rispetto a quello provato su Donald Trump, Fabrizio mi disse che quello toscano è più leggero e funziona meglio- dice scherzando Giani-. Qualsiasi sia il momento in cui avremo gli anticorpi, per la Toscana è un risultato bellissimo. Io ho visto, dentro Tls, giovani che con la passione hanno avuto risultati”. Presenti alla consegna tanti politici ‘senesi’ come il vicepresidente del consiglio regionale Stefano Scaramelli, l’assessore regionale alla salute Simone Bezzini, le consigliere del Pd Elena Rosignoli e Anna Paris. “Avrei voluto vedere il calore della gente presente oggi. Siena sa rivendicare con orgoglio il fatto di essere un crogiolo di ricerca a a livello mondiale”
“All’ingegno, alla ricerca di Rino Rappuoli e Fabrizio Landi il Pegaso d’oro, la massima onorificenza della Regione Toscana. La speranza che il farmaco costruito con gli anticorpi monoclonali estratti dal sangue donato dai guariti sia quanto prima disponibile e pronto per sconfiggere il Coronavirus dimostra l’importanza di investire nella ricerca. Dovremo sempre più puntare con risorse importanti sulla ricerca, infatti, come ha sottolineato oggi Rappuoli, scienziato di fama internazionale, non c’è solo il Coronavirus da sconfiggere ma anche tante altre sfide da vincere. E per farlo l’unica arma che abbiamo è la ricerca”. A dirlo Stefano Scaramelli.
Marco Crimi
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