Covid, Siena e la provincia in zona rossa da sabato 27 febbraio

Troppo alto il numero dei contagi e troppo alto l’indice Rt, Siena è stata travolta dalla terza ondata Covid-19. Lo avevamo raccontato nei giorni scorsi, troppi contagi nella provincia e preoccupazione rivolta soprattutto alla numerosa presenza delle varianti, soprattutto brasiliana e sudafricana. Sono serviti a poco i tracciamenti e i tamponi a tappeto eseguiti nel Comune di Monteroni d’Arbia, questa sera il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha preso la sua decisione: tutta la provincia di Siena in zona rossa fino a domenica 7 marzo.

Una decisione che  ha trovato concordi tutti i sindaci della provincia di Siena, che questa sera si sono riuniti a un tavolo online insieme al presidente della Regione Toscana.  Una scelta che si è resa necessaria dopo la salita repentina dei contagi.

“Questa mattina – dice Eugenio Giani – è stato un risveglio amaro. Trovarsi 1400 contagi in una giornata mi ha fatto impressione. Non avevamo un numero così alto da ottobre. Il campanello d’allarme è stato molto forte, questa mattina mi sono confrontato insieme all’assessore regionale alla Sanita, Simone Bezzini, e insieme ai tecnici della Ausl. Probabilmente la Toscana con ogni probabilità rimarrà in zona arancione, ma i dati ci preoccupano. Noi dobbiamo agire con tempestività, se non agiamo subito rischiamo di trovarci con dati che fanno paura. Abbiamo deciso di prevenire quello che è il dilatarsi del contagio, ci preoccupano le varianti, lo riscontriamo ogni giorno nei  tamponi che eseguiamo, e sono molti”.

“Di concerto con i tecnici della Ausl – continua Giani – abbiamo notato che il picco dei contagi si identifica nella zona centrale della Toscana. Dalla provincia di Siena, fino alla Valdinievole e la provincia di Pistoia. Prima di tutto mi sono confrontato con i primi cittadini, in secondo luogo mi sono preso la responsabilità delle scelte adottate. La provincia di Siena sarà rossa da sabato 27 febbraio fino a domenica 7 marzo, ho trovato appoggio da tutte le amministrazioni, sia di destra che di sinistra. Abbiamo deciso di frenare immediatamente l’avanzata dei contagi e delle varianti. Meglio adesso che rischiare uno stop di due/tre settimane e, soprattutto, prima che la situazione ci sfugga di controllo definitivamente”.

Brasiliana e sudafricana, sono le varianti presenti nella provincia di Siena e che preoccupano molto i sindaci e il governatore toscano. Il problema non è tanto legato alla contagiosità, di per sé alta, delle varianti, quanto la loro resistenza al vaccino. “Meglio bloccarla subito”, così ha detto Eugenio Giani. Una settimana di zona rossa dove chiuderanno, oltre ai bar e ristornati, anche i negozi e il commercio al dettaglio. Aperti solo i punti vendita considerati essenziali, bar e ristornati potranno continuare con l’asporto, per i bar solo fino alle 18, mentre per i ristoranti e pub fino alle 22.

Zona rossa, ecco cosa si può fare, tutte le regole: 

  • Consumare cibi o bevande all’interno di un locale è sempre vietato. L’asporto è consentito tra le 5.00 e le 22.00. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario. L’ingresso nei locali è tuttavia consentito solo per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per l’asporto.
  • Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si possono svolgere, purché nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni. Tumulazioni e sepolture sono consentite nel rispetto delle distanze.
  • Le attività sportive sono sospese ad eccezione di quelle di interesse nazionale e prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche. Sono vietate tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto di carattere amatoriale.
  • Gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro, necessità o salute sono sempre consentiti, anche verso un’altra regione o provincia autonoma. Il rientro alla propria abitazione è sempre consentita. Tra le 05.00 e le 22.00 è consentito un solo spostamento verso una sola abitazione provata situata nello stesso comune a un massimo di due persone. Il rientro alla propria abitazione, tuttavia, deve sempre avvenire entro le ore 22.00.
  • Le scuole superiori, e le seconde e terze medie utilizzeranno la didattica a distanza al 100%. Le scuole dell’infanzia, le primarie e le prime medie potranno svolgere attività in presenza.

Niccolò Bacarelli