Tracciamento covid al 99%, un perfezionamento dei protocolli di lavoro che ha portato a valutare la chiusura delle centrale di Siena e Grosseto per concentrare il lavoro in quella per l’intera Asl sud est che è stata attivata nel polo fieristico di Arezzo. Dall’azienda fanno parò anche sapere che il 100% non si è raggiunto “a causa anche dello “sfalsamento temporale” dovuto al fatto che i casi della sera antecedenti la mezzanotte non possono oggettivamente essere tracciati il giorno stesso ma vanno alla mattina dopo”. Nell’area vasta la media dei contatti per caso è superiore a quella Toscana, va dal 2,5 a 2,8.
“Ormai da alcuni giorni – commenta Maurizio Spagnesi, direttore del dipartimento di prevenzione della Asl sud est – tracciamo tutti i nostri casi nell’arco delle 24 ore. Determinante è stata la scelta aziendale di puntare con forza sul tracciamento. Abbiamo iniziato prima che altrove con centrali presso gli ospedali e poi, e mi riferisco al polo fieristico di Arezzo, è stata decisa l’attivazione di una grande centrale per l’intera azienda. I risultati si sono fatti vedere presto e adesso possiamo anche contare su un’effettiva diminuzione dei casi e dei contatti, determinata dalle limitazioni alla circolazione delle persone e dalla ripresa della didattica a distanza nelle superiori e nelle ultime classi delle medie. Stiamo anche raggiungendo – conclude Spagnesi – l’azzeramento dei casi positivi anche asintomatici e con tampone negativo in attesa della certificazione di guarigione da parte del dipartimento”.
Per Daniela Cardelli, direttrice del dipartimento delle professioni tecnico sanitarie dell’azienda il risultato è dovuto alla velocità dei protocolli di lavoro.”Un coordinatore arriva mezz’ora prima degli operatori ed “estrae” dal sistema i casi su cui farli lavorare. Tempi più veloci e materiali “puliti”. Un caso richiede adesso tra i 50 e i 60 minuti. Abbiamo dedicato tempo ed energia al lavoro di apprendimento. Con ottimi risultati: i primi operatori non solo sanno fare il loro lavoro ma ci stanno aiutando nella fase di turoraggio dei nuovi arrivi”.
“Ormai – precisa Cardelli – ne abbiamo al massimo 1 o 2 per zona. La soluzione al problema è stata duplice: con la collaborazione dei colleghi che gestiscono Cup e prenotazioni siamo in grado di incrociare i dati e quindi di avere contatti telefonici aggiornati. Qualora questo non fosse sufficiente, chiediamo la collaborazione dei Sindaci. In questo modo il problema irreperibili si è drasticamente ridimensionato”.