Passaggio in zona gialla della Toscana dal prossimo lunedì 26 aprile, senza aree rosse o arancioni provinciali . A renderlo noto è il presidente della Regione Eugenio Giani in post sui social.
A condizionare la scelta del ministero della Salute sono stati l’andamento discendente complessivo della curva epidemiologica, che fa registrare in Toscana 176 casi positivi su 100mila abitanti e un Rt sceso a 0,88, e considerata la tenuta generale del sistema sanitario a livello ospedaliero e territoriale nelle tre aree vaste
“Il passaggio in zona gialla è un segno della luce in fondo al tunnel. Una notizia positiva, che darà una boccata di ossigeno a molti settori della nostra economia, duramente provati dalle chiusure e misure anti Covid – commenta il presidente Giani -. Una notizia che coincide con l’uscita del nuovo decreto legge sulle riaperture e che offre così la possibilità di applicarlo subito. La zona gialla – prosegue il presidente – è una conquista, costata molti sacrifici e impegno da parte di tutti, a partire dai nostri ragazzi con le scuole chiuse o non a regime”.
“Non dobbiamo sprecare questa opportunità di graduale e prudente ripartenza. Non è un libera tutti. Non dobbiamo abbassare la guardia – aggiunge, invitando alla cautela -. Confido nel senso di responsabilità, di cui i toscani hanno dato sempre prova. Dobbiamo continuare a fare attenzione, a rispettare le regole essenziali di contrasto alla diffusione del virus e continuare a vaccinarsi e a vaccinare. Su questo fronte – conclude – continueremo a dare il massimo, seguendo le indicazioni nazionali e augurandoci che arrivino i vaccini nelle quantità necessarie, richieste più volte. Abbiamo già somministrato oltre 1milione e 100mila dosi. Ci sono, quindi, tutte le condizioni, perché la Toscana possa di nuovo ritornare a vivere, ad aprirsi agli altri e a ritrovare la sua dimensione sociale di comunità attiva e dinamica. Non sprechiamo questa occasione”.
Zona Gialla, le regole in vigore da lunedì 26 aprile
Spostamenti
Sono consentiti gli spostamenti, anche verso altri comuni e regioni dello stesso colore o bianche, “verso una sola abitazione privata abitata una volta al giorno, dalle 5 alle 22, a quattro persone oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione”. Chi si sposta può portare con sé i minorenni sui quali esercita la responsabilità genitoriale e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi. Per chi è munito di green pass “sono consentiti gli spostamenti anche tra le Regioni e le Province autonome in zona arancione o zona rossa”, spiega Palazzo Chigi.
Scuole e università
E’ assicurato in presenza lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia, della scuola dell’infanzia, delle elementari, e delle medie. Per le superiori “l’attività in presenza è garantita ad almeno il 70 per cento degli studenti, fino al 100 per cento”, prosegue la nota di Palazzo Chigi. Per gli atenei le attività si svolgono “prioritariamente” in presenza.
Ristorazione
In zona gialla “sono consentite le attività dei servizi di ristorazione con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, a pranzo e a cena, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti in vigore. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati”.
Spettacoli aperti al pubblico
Gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto “sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale”. La capienza non può superare il 50 per cento di quella massima autorizzata e non possono esserci più di mille spettatori per gli spettacoli all’aperto e 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. “Restano sospesi gli spettacoli aperti al pubblico quando non è possibile assicurare il rispetto di tali condizioni”, continuano da Palazzo Chigi.
Attività commerciali
Non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie. Le attività commerciali al dettaglio si svolgono comunque a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni.
Sport
Dal prossimo lunedì “è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto”