Quando un giornale chiude è sempre una brutta notizia perché si spenge una voce della città, del territorio. La notizia è ancora più brutta in un periodo come quello che stiamo vivendo, un periodo che ci vede tutti impegnati a cercare di offrire ai lettori un vero e buono servizio pubblico. Sono già intervenute le associazioni della stampa Toscana ma anche umbra e romana e il Consiglio dell’Ordine e Assostampa, come è giusto che sia. Noi possiamo solo esprimere solidarietà ai colleghi. Conosciamo bene la situazione generale dell’editoria italiana e sappiamo quanto sia fragile il settore, ancora di più in questo momento che ci vede tutti in prima linea ogni giorno e senza orari ma anche, purtroppo, senza sapere cosa sarà domani. Abbiamo chiesto all’autorevole firma di Roberto Barzanti di scrivere un pezzo, che condividiamo con i nostri lettori. Da parte della redazione di Siena News, l’augurio ai colleghi che possa arrivare in fretta una soluzione.
Una brutta notizia. Una testata giornalistica che chiude è una voce che si spenge, una riduzione del pluralismo essenziale per l’informazione. Mi auguro che venga trovata una soluzione positiva che eviti questo vuoto. Dal 1986 – un bel po’ di anni – il “Corriere di Siena” ci – mi – teneva compagnia. Per chi ha l’abitudine di sfogliare ogni giorno i quotidiani, come un breviario o un diario, un’assenza è spiacevole, fa mancare un punto di vista. Il “Corriere di Siena” ha avuto varie fasi che non è oggi il caso di evocare quasi a sancire un rattristato ricordo. Ne sono stato anche di tanto in tanto occasionale collaboratore, esterno e libero. E devo dare atto che non ho mai ricevuto censure o sgarbi anche quando le mie opinioni discordavano da quelle prevalenti o non erano in sintonia con chi reggeva il timone. Non è il momento di entrare dettagli. Quanto alla confezione il quotidiano che oggi si trova in acque agitate ha avuto invenzioni che hanno introdotto – e auguro che possano ancora farlo – novità significative. L’idea, ad esempio, di fare un “Corriere del Palio” a sé, quasi a sancire un tempo diverso da quello delle solite beghe è stata intelligente e innovativa. La squadra che ha scritto il giornale è stata sempre mossa da passioni individuali. Ogni componente una personalità riconoscibile, con sue preferenze , manie, idee. All’insegna di una voglia di capire e comunicare motivata da spigliata baldanza. Si poteva essere o no d’accordo su questo o quel pezzo – e non ho certo fatto mancare critiche, rimbrotti o apprezzamenti – ma è impossibile negare l’autenticità di un impegno difficile. In un mondo globalizzato – meno di quel che si creda – l’informazione locale ha un suo ruolo da assolvere e non deve essere mutilato.
L’ idea che ci si fa di un luogo, di una città come Siena e della sua provincia è più piena e più compiuta se risulta da varietà di apporti e di considerazioni, da un viluppo di note che tutte insieme formano un’ orchestra. Mi auguro che il concerto prosegua anche con il vivace contributo del “Corriere” e di quanti ad esso hanno fin qui dedicato con sacrificio e entusiasmo il loro lavoro.
Roberto Barzanti
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