Doveva ancora uscire il primo smartphone, Benedetto XVI era stato da poco eletto Papa e il Presidente della Repubblica era ancora Carlo Azeglio Ciampi. Era il 12 dicembre del 2005, quando a Siena passava la fiamma olimpica per l’apertura dei giochi invernali di Torino 2006. Fu un momento magico e all’apparenza irripetibile, ma che invece la città potrà rivivere il prossimo 10 dicembre pomeriggio, quando la fiaccola passerà dai Giardini della Lizza in una delle tappe di avvicinamento alle Olimpiadi invernali di Milano – Cortina, che si svolgeranno a febbraio. I tedofori scelti dal Comune per l’evento, quest’anno, saranno gli schermidori Alice Volpi e Matteo Betti e l’ex tennista Paolo Lorenzi. In quel 2005, invece, ebbero l’onore di rappresentare la nostra città: il pilota di Formula 1 Alessandro Nannini, l’attaccante del Siena e azzurro Enrico Chiesa e la campionessa mondiale di pattinaggio Laura Perinti.
“Mi sentii molto orgogliosa in quel momento – commenta la pattinatrice Laura Perinti -. Tra l’altro, anche in questa occasione sarò presente come testimonial dell’evento. Nel 2005, invece, io avevo smesso da un po’ di tempo con il pattinaggio e portare la fiaccola mi fece tornare indietro nel tempo. Fu un grande riconoscimento dal punto di vista personale, perché lì capii davvero che quello che avevo fatto in carriera non fu scontato e fu apprezzato da tutta Italia. L’istante che mi rimarrà per sempre in presso poi è l’ingresso con la fiamma in Piazza del Campo e quando accessi il braciere: un momento che ancora oggi non riesco a descrivere a parole. Infine, portare la fiaccola significa soprattutto veicolare un messaggio di unione e di pace e questo è il più grande valore che insegna lo sport e che cerco anche oggi di tramandare ai giovani”.

Laura Perinti nel 2005 con la fiaccola in Piazza del Campo
Alessandro Nannini, forse il più grande sportivo che Siena abbia mai avuto fu protagonista assoluta di quella giornata, portando la fiaccola al Duomo, così come il centravanti bianconero Enrico Chiesa, il quale per qualche minuto dovette fermarsi a causa di una manifestazione del movimento studentesco delle Farfalle Rosse contro il marchio Coca Cola, al tempo sponsor delle Olimpiadi.

Il momento in cui Chiesa (l’uomo nelle retrovie con la torcia in mano) viene fermato dalle Farfalle Rosse

I manifestanti delle Farfalle Rosse durante la contestazione
“Fu una grande soddisfazione per me, perché tutti i grandi sportivi hanno avuto l’onore di portare la fiamma olimpica e rientrare in questa categoria è una cosa molto importante – spiega Chiesa -. In quelle stagioni a Siena mi trovai benissimo e instaurai un feeling con la città e le persone eccezionale; dunque, rappresentare questa realtà significava molto per me. Io ho giocato gli europei e i mondiali con la Nazionale, ma mai un’Olimpiade e quindi quando mi dissero che sarei stato tra i tedofori non me l’aspettavo. Ricordo ancora le prove i giorni prima per tenere la torcia e per il percorso che dovevo fare. Fu un ricordo talmente bello, che ancora oggi conservo a casa la fiaccola con la cenere in cima: non ho mai voluto lavarla appositamente”.

Enrico Chiesa con la Fiamma Olimpica
In realtà però, il primo sportivo ad entrare in Piazza con la grande torcia non fu nessuno di quelli menzionati finora, bensì Benedetto Rugani, all’epoca principe delle Feriae Matricularum, che organizzarono uno dei loro indimenticabili scherzi. Fu un altro dei tanti episodi che si susseguono durante manifestazioni di questo calibro e l’auspicio è che anche il prossimo 10 dicembre, si possa essere protagonisti di un momento storico.