Drappi neri, serrande dei negozi abbassate, fiori al cantiere ed un minuto di silenzio in piazza della Signoria, che ‘urla’ basta alle morti bianche: tutta Firenze è in lutto per l’incidente di ieri di via Mariti.
Quattro corpi sono stati recuperati sotto le macerie senza vita e per un quinto disperso le speranze di essere trovato vivo si assottigliano sempre di più.
Tre i feriti(originari della Romania, ndr.) che, al momento, “rispondono positivamente alle terapie” come ha fatto sapere il Governatore Eugenio Giani. “Il paziente operato per trauma cranico e’ in condizioni stabili e in terapia intensiva post-chirurgica Un secondo paziente sarà operato nei prossimi giorni alla colonna vertebrale ed è in terapia intensiva Il terzo paziente è in terapia sub intensiva per trauma toracico, nei prossimi giorni sarà sciolta la prognosi”, ha scritto su Facebook.
L’incidente è stato causato dal cedimento di una trave che ha provocato un crollo a catena dei solai. Otto erano le persone rimaste sotto le macerie, lo ricordiamo. I vigili del fuoco – compresi quelli di Siena- stanno lavorando incessantemente per cercare l’ultimo superstite sotto travi e muri di contenimento crollati.
Anche Papa Francesco ha espresso vicinanza ai familiari delle vittime “insieme alla più viva partecipazione al dolore dell’intera cittadina” e, in un un telegramma di cordoglio inviato al cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo metropolita di Firenze, ha rinnovato l’appello “alla sicurezza sui luoghi di lavoro, auspicando un maggiore impegno di quanti hanno la responsabilità di tutelare i lavoratori”.
I sindacati hanno proclamato per il 21 febbraio 2 ore di sciopero nazionale per dire basta alle, troppe, morti sul lavoro.
Intanto la procura ha aperto un fascicolo, ipotizzando i reati di crollo e omicidio colposo. Oltre a Luigi Coclite, 60 anni, le altre vittime sono un cittadino tunisino, Mohamed Toukabri, 54 anni, e due marocchini, Mohamed El Farhane, 24 anni, e Taoufik Haidar, 43 anni.
Dai primi accertamenti sembra che due cittadini nordafricani fossero irregolari in Italia e senza permesso di soggiorno. “C’è un’indagine in corso e non posso dire niente”, così è intervenuto il sindaco di Firenze Dario Nardella rispondendo ai cronisti che chiedevano un commento sulle presunte irregolarità dei due lavoratori maghrebini.
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