Siena

Da Ademaro a Venio, storia e arte della rasatura: il barbiere di Colonna San Marco festeggia cento anni di attività

“Rasoi e pettini, lancette e forbici, al mio comando, tutto qui sta”: recitavano così le note del Barbiere di Siviglia, opera settecentesca del grande Gioachino Rossini.
Immaginate, adesso, di essere in viaggio per l’Italia, passate da Siena, alla Colonna di San Marco, con la necessità di radere la barba o di dare una spuntata ai capelli. Dal 1924, lo storico barbiere della Colonna, ha ospitato cittadini senesi, viaggiatori a cavallo, ciclisti e motociclisti. Accomodatevi qui, sulle poltrone che profumano di colonia, sollevate il mento mentre le sapienti mani del barbiere lavorano la schiuma con pennellino e rasoio e tuffatevi nel passato.
Una storia che compie cento anni, nata addirittura prima della Seconda Guerra Mondiale, quando un contradaiolo dell’Oca di nome Ademaro aprì il Barber Shop, come si chiama da più di sessant’anni. Il titolare attuale, Venio da Frassini, è un personaggio entrato nell’immaginario collettivo di Siena, per la sua gentilezza e per la sua incredibile storia: oltre che parrucchiere, infatti, Venio nutre una grande passione per lo sport e molti anni fa, faceva anche il DJ in una discoteca di Frassini. Un uomo che lascia le persone a bocca aperta per la sua semplicità.

 

 

“Nel 1934 Lindoro Marzini comprò il negozio da Ademaro – commenta il barbiere Venio da Frassini –. Proprio con lui ho iniziato a lavorare e nel 1968, ho portato avanti l’attività e non mi sembra vero che duri da cento anni. Da quando sono qui, ho vissuto tantissime cose: nei primi anni di lavoro non avevamo nemmeno l’acqua per fare la barba e quindi prendevo due secchi e li andavo a riempire alla cannella pubblica a pochi passi da qui. Ricordo con enorme piacere quando molte persone che vivevano da queste parti, si ritrovavano qui per vedere le partite della Nazionale di calcio alla TV. Sono stati anni meravigliosi che oggi, purtroppo non posiamo più vivere, ma nonostante questo la passione va avanti”.

 

Venio, ha iniziato a 12 anni, senza stipendio, in un piccolo locale di Chiusdino che raggiungeva a piedi da Frassini. La scuola era l’ultimo dei suoi pensieri, ma grazie alla passione del bisnonno per le barbe e la rasatura, anche Venio decise di intraprendere la carriera da barbiere.
La svolta fu, appunto, negli anni Sessanta quando venne chiamato al lavoro dal negozio di barbiere di Lindoro.

 

 

“Ricordo il mio primo stipendio di 2000 lire alla settimana – spiega Venio da Frassini -. Mi sentivo nel mio mondo e amavo parlare con i clienti, conoscere le loro storie. Infatti, nel 1967, quando sono dovuto partire per fare il militare, mi dispiacque moltissimo. Purtroppo, in quel periodo Lindoro non stava benissimo e appena lo seppi, lasciai il militare per tornare nella mia seconda casa. Lindoro poi, morì prematuramente e ho portato avanti questo negozio con sua moglie, la quale successivamente mi ha lasciato il testimone. Di cento anni, ne ho vissuti più di sessanta e sono grato a tutte le persone che, almeno una volta, sono entrate qui anche solo per scambiare due parole”:

Chi ha messo piede anche solo una volta nel Barber shop di Colonna San Marco, non ne è certo uscito senza qualcosa. Il locale piccolo, ma familiare, il personaggio meraviglioso di Venio o la locazione del posto stesso. Tutte queste caratteristiche hanno lasciato ai clienti qualcosa ed è forse il motivo, per il quale da cento anni continua a stupire. Ci sono radici e tradizioni che superano ogni ostacolo del tempo e della tecnologia.

Pietro Federici

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