Da palazzone abbandonato, vuoto e disabitato a nuova residenza universitaria. Per l’ex-agenzia del territorio e per gli ex-uffici finanziari di Vico Alto il futuro potrebbe essere meno denso di incognite e finalmente più chiaro.
Questo stando almeno alla mossa dell’Agenzia del Demanio che ha scritto nero su bianco, nel suo Rapporto 2023, quale è la sua idea per il grande immobile che si trova nel centro del quartiere alle porte della città .
Nei piani dell’Agenzia del Demanio c’è l’idea di destinare la struttura all’housing universitario, aiutando gli atenei e chi di dovere a risolvere il problema della mancanza di alloggi per gli studenti.
Nel documento l’Agenzia ha ricordato l’importanza che il Pnrr dedica al mondo accademico e ha fatto sapere di aver “individuato tra gli immobili statali non destinabili a usi governativi, un possibile portafoglio di beni idonei a residenze universitarie d’intesa con le università statali, al fine di valutare possibili iniziative congiunte”.
Ecco quindi che sono stati “individuati una serie di immobili idonei alla realizzazione di residenze universitarie”, in accordo con atenei e enti interessati, “con particolare riferimento alle città che presentano i fabbisogni più urgenti, rilevati dalle ricognizioni ufficiali” del Mur.
La sede dell’ex-Ute è stata candidata in un bando pubblicato in un decreto dello scorso maggio dal ministero dell’Università e Ricerca. Nell’atto si legge che gli immobili selezionati dovranno essere messi a disposizione entro il 31 maggio 2026. Entro la stessa data dovrà essere anche fatto l’eventuale cambio di destinazione d’uso. Almeno venti i posti letto che dovranno essere accolti nell’edificio.
Marco Crimi