Ben 471mila euro per promuovere la cultura delle pari opportunità e migliorare la qualità della vita dei cittadini: è quanto ha ottenuto la provincia con il progetto triennale “Progettare e animare comunità educanti”, rifinanziata dalla legge regionale sulla cittadinanza di genere con i fondi di sviluppo europeo.
L’iniziativa è iniziata con il laboratorio svoltosi ieri all’istituto Monna Agnese. Ad elaborare i bilanci sono Chianciano Terme, Chiusi, Poggibonsi, San Gimignano, Siena e Sinalunga.
La redazione dei documenti sarà accompagnata da percorsi di sensibilizzazioni per amministratori e dipendenti da parte di Terre di Siena Lab. Diecimila gli studenti coinvolti in laboratori che vedranno la partecipazione dei centri antiviolenza e di Fondazione Musei Senesi per promuovere la cultura del rispetto e della parità e per destrutturare gli stereotipi di genere.
Tra le azioni anche percorsi rivolti al personale docente e didattico (operante nei nidi e nelle scuole per l’infanzia), pensati in partnership con le due università senesi e con professioniste e professionisti dei servizi educativi.
“In questa legislatura ci eravamo prese un impegno: rifinanziare la nostra legge regionale, sono orgogliosa di dire che lo abbiamo mantenuto”, commenta l’assessore regionale Alessandra Nardini. “Ecco dunque questo secondo bando, stavolta triennale appunto, finanziato con oltre il doppio delle risorse, 5,7 milioni a livello regionale. Anche stavolta a partecipare sono state tutte le Province toscane ed in questi giorni stanno partendo i primi progetti”.
“Ad oggi gli stereotipi di genere, nel rapporto uomo donna, continuano ad essere presenti ad ogni livello nella nostra società, a partire dalle giovani generazioni per arrivare al mondo delle professioni fino a quello delle pubbliche amministrazioni – sottolinea la presidente della Provincia Agnese Carletti. – L’obiettivo del progetto è, quindi, quello di abbattere gli stereotipi che vengono interiorizzati fino dalla più giovane età, senza che le persone ne siano consapevoli e promuovere la diffusione e il rafforzamento di azioni culturali ed educative a partire dalle scuole”.
“Con i bilanci di genere le amministrazioni individuate analizzeranno l’impatto che nei prossimi anni avranno le politiche pubbliche sul fronte della promozione dell’uguaglianza di genere e avranno uno strumento ulteriore per la programmazione delle proprie scelte”, aggiunge il consigliere provinciale Laura di Banella.
“Siamo molto soddisfatti di poter lavorare come Fondazione Musei Senesi sui temi degli stereotipi di genere e sulla pari opportunità. La funzione dei musei è collegata a temi di attualità e di civiltà e noi vogliamo essere soggetti attivi della comunità – ha detto il coordinatore FMS Carolina Taddei – . Con la consapevolezza di essere eredi di una cultura patriarcale aiutiamo le studentesse e gli studenti a conoscere il nostro patrimonio e a ri generarlo senza cancellare, ma con la voglia di migliorare il presente e il futuro. Felici che il progetto sia stato molto apprezzato dalle tante scuole che hanno aderito in tutta la provincia”.