Non è passata nemmeno una settimana di distanza dall’incontro con il regista Carmine Elia che le porte del piccolo teatro della casa circondariale di Siena si sono aperte nuovamente sabato 4 marzo per un altro grande artista del panorama italiano: Elio. Sì, proprio Elio di Elio delle Storie Tese.
Il cantante milanese, a Siena per la tre giorni al teatro dei Rinnovati del suo spettacolo “Ci vuole orecchio”, ha accettato di buon grado di incontrare gli ospiti del piccolo carcere della città.
Durante l’incontro, durato quasi un’ora e mezza, Elio si è raccontato a tutto campo ai circa 20 detenuti presenti: dalle recenti apparizioni televisive (gli ospiti di Santo Spirito erano molto preparati e curiosi riguardo alla sua partecipazione a LOL) alla pluriennale esperienza come giudice di X-Factor, dal diploma al conservatorio (in flauto traverso) alla laurea in ingegneria elettronica al Politecnico di Milano. E proprio sulla musica, dove viene stuzzicato maggiormente dal pubblico, fa un piccolo excursus sulle nuove tendenze e mode, e soprattutto su come sembri sempre più difficile, a suo parere, tirare fuori qualcosa di nuovo, originale e bello. Poi, a un detenuto che domanda di una possibile reunion degli Elii, risponde che il gruppo non si è mai sciolto, soltanto che dopo quasi 40 anni insieme, non avevano più nulla di nuovo da proporre e quindi era arrivato il momento di fermarsi. Almeno per un po’.
Ma l’incontro è soltanto a metà quando Elio torna a vestire gli abiti di giudice e i detenuti si esibiscono sul palco del teatro davanti ai suoi occhi divertiti curiosi. Il primo a farlo è un ragazzo napoletano, con appena la licenza elementare, che dopo aver commosso Carmine Elia (il regista della prima stagione di Mare fuori), con le sue poesie in vernacolo sull’amore, sulla fanciullezza e sulla voglia di libertà, non lascia indifferente nemmeno l’artista milanese.
Quindi si esibiscono i ragazzi del gruppo del teatro in carcere, capitanati da Ugo Giulio Lurini, che portano in scena un estratto dello spettacolo sul Decameron di Boccaccio. Elio, dalla platea, sorride di gusto, applaude, si diverte visibilmente. Poi l’ultima esibizione è quella di una band molto particolare, i “Cella musica”, un gruppo composto da un mix di agenti, detenuti e personale civile. Elio ascolta con attenzione, batte il tempo con i piedi (l’unico a tenerlo forse…), cerca di seguire ritmo e parole. Alla fine dell’esecuzione si complimenta per l’autenticità che traspare in quella musica e dà consigli su come migliorare, il sound, l’acustica nel teatro e l’intesa tra i vari componenti del gruppo e ribadisce l’importanza della musica (così come quella del teatro) in un ambiente decisamente particolare, come quello di una struttura detentiva.
Prima di congedarsi parla agli ospiti di Santo Spirito dello spettacolo che sta portando in giro per l’Italia, Ci vuole orecchio, un omaggio all’indimenticato Enzo Jannacci, dove alterna canzoni del cantautore e amico milanese a brevi monologhi di sua creazione e di altri artisti vicini a Jannacci.
Come sempre in queste occasioni, il tempo vola e arriva inevitabilmente il momento di chiudere il sipario anche su questo incontro. Elio si concede a qualche fotografia e a qualche autografo con i detenuti, con gli agenti e il personale civile, ma soprattutto promette di tornare a trovare gli ospiti della struttura alla sua prossima visita a Siena. Noi ci contiamo!
Claudio Marini
Un ringraziamento particolare per aver reso possibile tutto questo, oltre che a Elio ovviamente, va al comandante della Casa Circondariale Marco Santoro, all’educatrice Maria Josè Massafra e al Dirigente Scolastico Domenico Biagio Perrotta, sempre disponibili e solleciti a supportare iniziative di questo tipo.