Altro che aragoste e crostacei esotici. A Natale il vero lusso è il pesce “povero”, quello locale, stagionale e spesso dimenticato, capace di rendere ricca la tavola senza svuotare il portafoglio. È questo il messaggio lanciato da Coldiretti Toscana alla vigilia delle feste, con una proposta che unisce tradizione, risparmio e sostenibilità.
“Il pesce povero fa ricca la tavola della vigilia di Natale – si legge in una nota-. Il sapore del nostro mare arriva nel piatto passando dalla cucina di casa con il menu economico a miglio zero proposto dai pescatori della flotta di Coldiretti Pesca. Bastano 80 euro per mettere a sedere quattro persone, servendo quattro portate a base di pescato locale, freschissimo, tracciato e sostenibile”.
Un invito chiaro a cambiare abitudini d’acquisto, lasciando da parte prodotti importati da migliaia di chilometri e spesso al centro di dubbi sulla provenienza e sui metodi di pesca.
“Lasciate perdere pesci e crostacei catturati dall’altra parte del mondo, protagonisti in negativo di un allarme alimentare straniero a settimana e spesso frutto di metodi di cattura poco sostenibili”, si legge ancora.
La proposta si inserisce nella tradizione della cena di magro della Vigilia, ma guarda anche al futuro della pesca locale, messa a dura prova dall’aumento dei costi e dalla concorrenza estera.
“Per rispettare la tradizione della cena di magro e aiutare la piccola pesca locale a superare il difficile momento che sta attraversando, basta seguire il ciclo delle stagioni che, come per le verdure dell’orto, valgono anche per i pesci del mare”, continua la nota.
Il menu elaborato da Coldiretti Toscana punta sulle specie presenti in inverno nell’Alto Tirreno e nell’Arcipelago Toscano, nell’ambito del progetto europeo Interreg IT-FR “CORE”.
“La cena della Vigilia è l’occasione per riscoprire e valorizzare la grande varietà di prodotti ittici catturati dalla piccola pesca regionale – si spiega-. Il nostro mare è fortunatamente ricco di specie buone, gustose e ad alto contenuto di Omega-3 come triglie, gattucci, pesci prete, cicale, seppie, torpedini e razze, che garantiscono freschezza, tracciabilità e sicurezza alimentare”.
Specie spesso snobbate, ma non per questo di minor qualità, anzi più convenienti rispetto a molti prodotti d’importazione.
“Varietà anche economiche rispetto a molti prodotti importati, spesso spacciati per Made in Italy, sulla cui provenienza non c’è alcuna certezza”.
La ricetta del successo, secondo Coldiretti, è semplice e alla portata di tutti. “Per fare un figurone con parenti e amici non serve aver seguito un corso di cucina di Cannavacciolo, ma dotarsi degli ingredienti giusti”.
La spesa parte dalla pescheria di fiducia o dai mercati di Campagna Amica, dove sono direttamente i pescatori a vendere il proprio pescato. Triglie e gattuccio per gli antipasti, cicale per il primo piatto e pesce prete come secondo: una cena completa, locale e sostenibile. “Apparecchiate a festa e servite in tavola. Sarà come avere il mare in casa”.