La strategia unitaria messa a terra dalle quattro aree territoriali del Patto Vato è risultata vincente, il Progetto pilota “Sistema Etruria” volto alla trasformazione dei “luoghi ai margini” in “nuovo centro” è stato giudicato meritevole di essere finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per un importo complessivo di 9 milioni e 900 mila euro. La graduatoria finale del bando aperto nel settembre 2021 e pubblicata dal ministero il 23 febbraio in seguito alla valutazione della commissione, ha visto il progetto elaborato dal Patto Vato classificarsi al sesto posto fra gli undici progetti finanziati – su 50 totali presentati – per un totale di 105 milioni di euro, dietro solamente alle grandi aree metropolitane di Genova, Torino, Messina, Ascoli Piceno e Padova. Il progetto “Sistema Etruria” ripensa un’area a cavallo tra Umbria e Toscana, come un “Sistema” territoriale omogeneo al centro delle aree metropolitane di Roma e Firenze, rimarcando una sua connotazione infrastrutturale e culturale.
Il Patto Vato che comprende le aree Trasimeno, Orvietano, Amiata-Valdorcia e Valdichiana che insieme hanno un’estensione territoriale di 3.450 km. e 225.00 abitanti residenti, anche alla luce di questo risultato, si pone l’obiettivo di promuovere uno sviluppo integrato dell’intero territorio attraverso la creazione di un “Laboratorio sperimentale interregionale per la ricerca e l’innovazione”. Il Tavolo di Coordinamento Territoriale del Patto Vato ha infatti rilanciato, dopo mesi di lavoro, il tema delle politiche di area vasta, attraverso l’elaborazione di un nuovo programma di investimenti pubblici e privati, cosiddetto Progetto Pilota “Sistema Etruria”, oltre alla definizione di un protocollo che mira al rafforzamento della collaborazione con i Dipartimenti di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università degli Studi di Perugia e con quello di Scienze Politiche e Internazionali dell’Università degli Studi di Siena.
Attraverso il Laboratorio sperimentale, che sarà composto dal Tavolo Tecnico di area del Patto Vato e dai due Dipartimenti Universitari, si intende promuovere una nuova programmazione che punta ad attivare un’elaborazione progettuale, strategica, per la messa a terra sul territorio delle misure del Pnrr e della Programmazione Comunitaria. Fra le linee programmatiche del Patto Vato ricordiamo la rigenerazione dei centri storici e dei borghi, la revisione del sistema di mobilità e dei trasporti, la valorizzazione del patrimonio naturalistico, storico e culturale, la promozione delle Comunità Energetiche, la salvaguardia e tutela dei bacini idrici del Lago Trasimeno, del Lago di Chiusi e Montepulciano e del Lago di Corbara, la qualificazione del sistema scuola e formazione nel territorio.
“Abbiamo unito le migliori risorse professionali e le migliori competenze del territorio e attraverso un lavoro collegiale e unitario, siamo riusciti a competere con aree metropolitane ben più attrezzate – dichiara il presidente del Patto Vato Marco Ciarini. – Il risultato ottenuto rappresenta il rilancio della programmazione dal “basso” e rimette in gioco aree interne periferiche come la nostra nell’ambito dei nuovi processi di sviluppo legati alla capacità di mettere a terra le misure del PNRR e della programmazione comunitaria e regionale. Il progetto pilota Sistema Etruria ha selezionato 37 interventi proposti dai comuni e 32 da imprese del territorio in una sintesi progettuale che rappresenta un modello strategico di area rivolto a promuovere uno sviluppo integrato del territorio. Con il suo finanziamento è stata premiata senza dubbio la capacità di programmazione unitaria e di progettazione del nostro territorio. Adesso, facendo tesoro anche di questo risultato, ci sono i presupposti per fare un salto di qualità con la creazione del laboratorio sperimentale interregionale per la ricerca e l’innovazione, dove il lavoro del tavolo tecnico, la collaborazione con le Università di Perugia e Siena, il dialogo e la cooperazione con la Regione Toscana e la Regione Umbria saranno determinanti per il conseguimento di comuni obiettivi di sviluppo”.
“Si tratta di un significativo risultato – afferma Massimo Guasconi Presidente della Camera di Commercio Arezzo-Siena – che va ad aggiungersi agli altri già conseguiti negli anni scorsi dal Patto VATO. Un risultato che colloca il nostro progetto, per la qualità progettuale che esprime ai primi posti a livello nazionale, e siamo, come camere di commercio, consapevoli del lavoro straordinario fatto in questi ultimi anni per rilanciare uno strumento strategico come quello del patto territoriale. Uno strumento, che con il depotenziamento del ruolo delle province, assume oggi ancora di più del passato, un ruolo fondamentale per la programmazione e lo sviluppo di un’area vasta come quella interregionale del Patto Vato”.
“Anche per il Trasimeno e per Panicale – dichiara Giulio Cherubini per conto dell’Unione dei Comuni del Trasimeno – la rigenerazione del Patto Vato rappresenta un’azione strategica per il nostro futuro. In questa sfida, dove ho avuto il piacere di contribuire per conto dell’area del Trasimeno, che ci ha condotto all’approvazione e finanziamento del progetto pilota, abbiamo messo a disposizione del Patto una stretta collaborazione attraverso professionalità dell’Unione dei comuni oltre all’esperienza avviata con l’Università di Perugia con il progetto Wood 4 Green sulla rigenerazione territoriale. Un grande risultato, soprattutto se si pensa che tra gli undici progetti finanziati (50 presentati in tutta Italia) ci posizioniamo al sesto posto, preceduti solo da patti di città molto più grandi ed attrezzate. Un sentito ringraziamento va al Presidente del Patto Marco Ciarini, ai colleghi del consiglio esecutivo, al tavolo tecnico, alle Camere di Commercio Umbria e Siena-Arezzo, ai quaranta comuni umbro-toscani e a tutti i soci privati”.
“Bisogna credere – commenta Valentino Filippetti rappresentante dei Comuni dell’Orvietano – nelle politiche di area vasta che sappiano superare i limiti rappresentati dai confini amministrativi e del “campanile”, per realizzare la cooperazione, la condivisione e la collaborazione tra le istituzioni e il tessuto economico e imprenditoriale del territorio. Il risultato ottenuto dal Patto VATO con il finanziamento del progetto pilota, evidenzia che tutto questo è possibile. In questo contesto non possiamo disconoscere anche il ruolo avuto dal Ministro Patuanelli che ha creduto nel rilancio del ruolo dei patti territoriali. Sono stato uno dei fondatori del patto territoriale, ho seguito da vicino, tutte le fasi di questa esperienza negli ultimi venti anni, quindi ringrazio a ragion veduta, tutti i protagonisti in particolare il Presidente Marco Ciarini che ha resistito con fermezza e determinazione nei momenti di difficoltà e ha guidato il processo che ha portato al risultato, un ringraziamento anche ai soci (pubblici e privati) che hanno sostenuto l’intero percorso progettuale, al tavolo tecnico di area, alla struttura societaria e ai molti professionisti e strutture che hanno messo a disposizione lavoro e relazioni gratuitamente. Questa esperienza positiva deve essere portata avanti e non dispersa cosi come lo spirito che ha animato tutti noi negli ultimi mesi. Ora l’importante è non perdere lo slancio e continuare su questa strada”.
“Abbiamo appreso con soddisfazione dell’approvazione e finanziamento del progetto pilota “Sistema Etruria” del Patto Vato da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy – afferma Giacomo Grazi, Presidente dell’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese – e siamo convinti che il lavoro svolto dai diversi tavoli tecnici e di coordinamento, che hanno visto coinvolti i soci pubblici, le camere di commercio e i soggetti imprenditoriali, sarà in grado di promuovere ulteriori azioni a favore di un territorio così vasto che abbraccia due regioni tre province e quattro aree territoriali. I recenti protocolli di intesa tra tutti gli attori del territorio di pertinenza del Patto VATO prefigurano la possibilità concreta di elaborare nuovi progetti volti allo sviluppo integrato del territorio”.
“È arrivato un importante contributo – dichiara Danilo Maramai, Presidente dell’Unione dei Comuni Amiata Valdorcia – per lo sviluppo di questo territorio interno. Non essersi arresi nei momenti di difficoltà conduce oggi a raccogliere i risultati di un lavoro collegiale nell’interesse di un intero territorio. Perché è a questo che dobbiamo puntare, ogni altra considerazione scivola in secondo piano. Bisogna impostare il lavoro futuro sulla base del modus operandi con cui si è costruito il Progetto pilota che in definitiva è risultato un esperimento riuscito da poter replicare. Abbiamo l’opportunità di consolidare il rapporto di collaborazione con le Università di Siena e Perugia, di poter contare sul pieno appoggio delle Camere di Commercio dell’Umbria e di Arezzo Siena. Questa è la strada giusta e più efficace tracciata dai tavoli di coordinamento del Patto VATO, uno strumento da rafforzare soprattutto in relazione alle future opportunità di finanziamento”.