Dalla Caritas al moderatore di curia: cambiano volto le diocesi di Siena e Montepulciano, ecco il nuovo assetto

Cambiano volto le diocesi di Siena e Montepulciano: è stato varato il nuovo assetto degli organigrammi dopo il lungo lavoro di riorganizzazione scaturito dall’unione ‘in persona episcopi’ nella persona del cardinale Lojudice.

Tre le novità sostanziali la creazione di quattro uffici ‘ponte’ tra le due porzioni del popolo di Dio: Don Vittorio Giglio sarà quindi unico direttore delle Caritas; Don Gianfranco Poddighe è il responsabile delle aree della pastorale missionaria; un’equipe di sacerdoti, suore e laici è stata scelta per la pastorale vocazionale delle diocesi; infine monsignor Roberto Malpelo, artefice della stessa riorganizzazione, è moderatore delle due curie.

“Questo è solo l’inizio di collaborazione e di condivisione con nuove esperienze comuni. Le nomine sono ad experimentum per tre anni, trascorsi i quali il nostro Vescovo potrà limare l’organigramma”, chiarisce Malpelo che poi spiega come “nella nuova struttura di curie vescovili che definirei “a specchio”  sono tre i grandi ambiti: formazione, annuncio e celebrazione della fede; l’altro è servizi generali; il terzo quello dell’area della testimonianza della vita cristiana. Punto di riferimento per tali aree ci saranno il vicario generale o i vicari episcopali, che coordineranno i poli ai quali afferiscono uffici e servizi. Sinodalità, missionarietà e servizio sono i riferimenti sui quali camminare”.

“La mia idea di base – dice. Lojudice – è fare in modo che sempre di più ‘l’unione in persona episcopi’ sia l’occasione per stimolare il confronto tra le diversità, lavorare insieme e mettere in rete le capacità e le nuove potenzialità. In Italia il nostro è uno dei primi tentativi di riforma delle due curie che si possano guardare a specchio per fare in modo che alcuni servizi si possano essere condivisi o possano supplire eventuali mancanza strutturali”.

“E’ un periodo di grandi cambiamenti – aggiunge il cardinale – e lo Spirito Santo ci aiuta a condividere percorsi e strategie pastorali. Questo non significa appiattire ed omologare, ma valorizzare la storia di ogni diocesi. Occorre sempre più imparare a lavorare insieme grazie ad una pastorale aperta e missionaria in un’ottica di servizio superando i confini. Questi sono gli elementi principali su cui si basa la riforma che il Papa ha applicato ai dicasteri della curia della Santa Sede e al Vicariato di Roma. Tre le parole fondamentali: sinodalità, missionarietà e servizio con linguaggi e metodi nuovi. Elementi che devono essere compresi nelle riforme anche delle curie e nelle diocesi. Chiaramente ogni riforma, piccola o grande avrà il suo percorso positivo rispetto alla cordiale collaborazione di tutti!”.