Dare una risposta al bisogno abitativo con una strategia nuova: acquistare appartamenti già pronti e disponibili, vuoti, da tempo invenduti, che potranno essere utilizzati dai comuni come edilizia residenziale pubblica. Un modo nuovo di affrontare il tema del diritto alla casa, che potrà affiancare – non sostituire – la costruzione ex novo di immobili destinati all’edilizia popolare. Per sperimentare questo tipo di intervento e ridurre i tempi di attesa per gli alloggi popolari, la Regione Toscana ha stanziato 15 milioni di euro, che serviranno per acquistare fabbricati (interi o porzioni in cui siano realizzabili almeno 4 appartamenti, gestibili autonomamente anche nelle parti comuni e senza spese condominiali) immediatamente utilizzabili da destinare ai comuni, che poi li useranno per fronteggiare l’emergenza abitativa.
La misura è stata presentata dall’assessore regionale alla casa che in un incontro con la stampa ha ricordato il costante impegno della giunta regionale per dare nuovo vigore alle politiche di contrasto al disagio abitativo. Si tratta, ha sottolineato l’assessore, di una modalità snella e veloce che consente di reperire nuovi alloggi da destinare alla residenza pubblica e che rappresenta anche una risposta alla crisi dell’edilizia. Ma soprattutto, ha insistito, conferma l’impegno della Regione sul fronte del diritto alla casa. Con questo stanziamento, infatti, viene addirittura superata la previsione di investire 100 milioni nel triennio 2017-2019.
Negli ultimi anni la Toscana ha revisionato l’intero sistema di governance del settore casa, ha varato una nuova legge che mira a dare maggiore equità ed efficienza al sistema, ha destinato 106 milioni di euro nel triennio 2017-2019 all’edilizia residenziale pubblica, andando anche oltre gli impegni presi, ha contribuito a ridurre gli sfratti, sia attraverso il fondo per i morosi incolpevoli (6,5 milioni di euro dal 2015 al 2018) , sia tramite il sostegno diretto ai meno abbienti che faticano a pagare un regolare affitto (18,5 milioni di euro per contributo affitti tra il 2015 e il 2018).
Quali immobili potranno essere acquistati
Potranno attingere alle risorse, presentando proposte di acquisto, i comuni che hanno almeno 20 domande di assegnazione di alloggio popolare inevase nelle loro graduatorie. Gli immobili proposti per l’acquisto, di nuova costruzione o restaurati, dovranno essere liberi e conformi dal punto di vista urbanistico, con classe energetica non inferiore alla B (con certificazione redatta da un tecnico abilitato). Saranno ammessi alla selezione anche immobili in via di realizzazione, a patto che sia garantita l’agibilità entro 6 mesi dalla scadenza della procedura.
Per ciascun fabbricato sarà fissato un prezzo massimo riconoscibile, che terrà conto della superficie complessiva e di limiti di valore fissati con il decreto dirigenziale 7385 del 17 maggio 2018. Se il valore così calcolato risulterà superiore alla media fra valore di mercato minimo e massimo indicati dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI) per la destinazione residenziale nella zona omogenea in cui ricade il fabbricato, sarà quest’ultima a rappresentare il valore massimo riconoscibile.
In caso di fabbricati interessati da procedure fallimentari, il prezzo non potrà essere superiore alla base d’asta prevista o a quella dell’ultima asta andata deserta.
Procedura
Una volta pubblicato sul BURT il decreto che avvia la procedura, ci saranno 120 giorni di tempo nei quali i Comuni potranno bandire delle procedure di evidenza pubblica per selezionare le offerte di vendita, che saranno valutate in base alle dinamiche sociali, abitative e infrastrutturali del territorio e all’offerta economica. Successivamente i Lode ordineranno le proposte di acquisto (tenendo conto delle graduatorie comunali) e alla fine l’elenco sarà trasmesso alla Regione Toscana.
Le proposte ammissibili sono inserite in una graduatoria e saranno finanziate fino all’esaurimento delle risorse disponibili. Il finanziamento regionale sarà erogato ai Comuni nel momento in cui questi presenteranno, entro il 15 dicembre 2019, il contratto preliminare di compravendita.