Eugenio Giani, presidente della regione Toscana, ha presentato questa mattina la nuova legge sulle rievocazioni storiche. Iniziativa che interessa direttamente Siena ed il Palio, dal momento che, come dice lo stesso Giani, “È così che un patrimonio storico e artistico, anche nelle nelle forme ‘intangibili’ della cultura popolare, potrà essere strumento efficace e vitale, soprattutto tra le nuove generazioni, di conoscenza e di identità aperta e inclusiva delle comunità”.
“È una legge non solo nuova, ma fortemente innovativa e con un obiettivo prioritario: irrobustire ancora di più il radicamento sociale e territoriale del ricco e complesso mondo delle rievocazioni storiche toscane legando istituzioni locali, associazionismo, scuola, università”, così Eugenio Giani, ha presentato le norme per la disciplina delle rievocazioni storiche regionali, proposte dalla Giunta e approvate lo scorso 28 luglio dal Consiglio regionale. Erano presenti anche la presidente della commissione cultura del consiglio, Cristina Giachi, il consigliere speciale del presidente, Federico Eligi, Alessio Bandini, membro del comitato per le rievocazioni, e il rappresentante della provincia di Prato, Canio Cillo.
Il nuovo testo riscrive dunque radicalmente -rispetto alla vecchia legge del 2012, che aveva avuto proprio Eugenio Giani tra i promotori- l’intero meccanismo di sostegno e valorizzazione di questa realtà, costruendo una governance del tutto nuova, alla luce, anche, delle novità introdotte da Codice del terzo settore. E con un’altra importante novità: il sostegno da parte della Regione alle attività di enti locali e mondo dell’associazionismo per lo svolgimento delle manifestazioni potrà contare su importanti risorse finanziarie, con 500mila euro all’anno dal 2021 al 2023.
Molte le novità introdotto dalla nuova legge. Viene intanto istituito un unico albo, che supera la distinzione tra ricostruzione e rievocazione storica, al quale potranno iscriversi le associazioni. Ma la vera “rivoluzione” è rappresentata dal rapporto più stretto tra associazionismo e enti locali che potranno avvalersi degli strumenti della co-progettazione per promuovere e valorizzare gli eventi. E poi il rapporto con il mondo della scuola che, attraverso l’Ufficio scolastico regionale, consentirà di introdurre progetti e attività di conoscenza della storia toscana nella programmazione scolastica. Accanto al Comitato per le rievocazioni storiche, che già era previsto e che cura il calendario annuale delle manifestazioni, la nuova legge prevede anche un Osservatorio, con funzioni di consulenza scientifica, dove siederanno anche rappresentanti delle università, del mondo della scuola ed esperti di promozione turistica.
“È stato fatto un grande lavoro -ha sottolineato ancora Giani- e ringrazio la presidente Giachi per il suo prezioso contributo. La legge del 2012 è stata importante perché ha dato un primo riconoscimento istituzionale a questa straordinaria realtà di manifestazioni e giochi storici, che coinvolge, a diverso livelli, più di duecento comuni in Toscana, sancendo anche una leadership nazionale della Toscana, dove, lo ricordo, nel 1992, nacque la Federazione nazionale dei giochi storici. Ma bisognava andare oltre, garantendo stabilità e sostegno concreto a questo patrimonio e le nuove norme lo fanno”.
“Questa normativa -ha dichiarato Giachi- nasce anche dalle novità introdotte dalla riforma del Terzo settore e rappresenta la prima applicazione della legge regionale su questa materia approvata nel luglio del 2020 da Consiglio regionale: renderà più facile l’azione di amministrazioni locali e delle associazioni, un mondo che vive di volontariato a passione. E l’istituzione dell’Osservatorio -ha ricordato- potrà valorizzare tutto ciò che si muove intorno alle rievocazioni storiche, sottolineandone il valore di espressione identitaria dei territori e di fattore di promozione turistica e culturale”.
Il consigliere Eligi, che ha coordinato il lavoro di preparazione della legge, così ha illustrato la novità più forte della legge, l’aver cioè inscritto il campo di azione della norma nella disciplina Terzo settore: “Questa scelta permetterà una vera e profonda valorizzazione del tessuto associativo che sta alla base di questo mondo delle rievocazioni storiche della Toscana. Comuni e associazioni siederanno insieme allo stesso tavolo per programmare e progettare tutte le manifestazioni storiche del loro territorio di competenza. Le amministrazioni locali potranno mettere a disposizione oltre che risorse economiche, anche beni immobili da destinare alle sedi delle varie realtà associative oltre che a spazi museali. Le associazioni, da parte loro, parteciperanno offrendo competenze, capacità organizzative, risorse umane e strumentali a loro disposizione. La Regione potrà finanziare direttamente la co-progettazione realizzata dai Comuni insieme alle associazioni del terzo settore iscritte all’albo regionale. In questo modo supereremo definitivamente la logica di mercato e il conseguente codice degli appalti, che tanti problemi ha creato negli anni al corretto rapporto tra enti locali a associazioni”.
“C’era bisogno di dare stabilità a questo mondo -ha detto Bandini- e questa legge lo fa. Da ora si scrive un nuovo capitolo, con uno strumento in più: la programmazione, affiancata da attività di studio e ricerca”.
Alla conferenza stampa è giunto anche il saluto del presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. “Contribuire a riscoprire, da parte dell’istituzione regionale alcune delle più profonde radici storiche, culturali, artistiche e quindi sociali della nostra Toscana -sono le sue parole- ha un grande valore politico. Per questo oltre alla Giunta regionale, voglio esprimere il mio ringraziamento al lavoro della presidente della commissione cultura Cristina Giachi, grazie al quale siamo riusciti ad approvare una nuova legge molto innovativa per quanto riguarda le rievocazioni storiche. Si tratta di un passo in avanti oggettivo sia perché abbiamo ora una governance più efficace ed efficiente, ma anche perché garantiamo un sostegno regionale attraverso un fondo ad hoc di 500mila euro a quelle tante e bellissime iniziative che caratterizzano i nostri territori. Con questa legge -prosegue- il protagonismo di chi da anni custodisce e attualizza le nostre tradizioni si integra virtuosamente con il livello istituzionale dei nostri comuni. Con questo strumento la Regione Toscana dimostra concretamente ciò che noi intendiamo per Toscana Diffusa. E cioè una realtà regionale la cui principale forza consiste nelle peculiarità e differenze nei diversi territori che la compongono, anche nei borghi e nei comuni più piccoli e nelle zone periferiche e montane”.