Il Covid-19 torna, ancora una volta, a conquistare le prime pagine di tutti i giornali. Ormai da qualche giorno l’Europa sta assistendo a un vertiginoso aumento dei casi. Un allarme che preoccupa l’Oms che ha immediatamente lanciato l’allarme quarta ondata. In effetti, i contagi sono in salita e in alcuni paesi europei, soprattutto dell’est europeo, stanno registrando dati preoccupanti con ospedalizzazioni in salita. Situazione grave che ha portato alcuni stati a adottare nuove misure di contenimento cercando di bloccare i contagi senza ricorrere alla chiusura delle attività. Come in Austria dove questa mattina è iniziato il lockdown per i non vaccinati, ovvero delle misure di contenimento che restringono i campi d’azione a tutte le persone che non sono in possesso della vaccinazione anti Covid-19. L’Italia, per il momento, sta registrando una situazione più tranquilla rispetto agli altri paesi, anche se un progressivo aumento si sta verificando. Tutto questo, era già stato preventivato dagli scienziati: l’avvicinarsi della stagione più fredda, restrizioni sempre meno presenti, libera circolazione nei locali, cinema, teatri e stadi, ci avrebbe sicuramente portato a un aumento dei contagi. Ciò che deve essere tenuto sotto controllo sono gli ingressi negli ospedali che per il momento continua a essere stabile senza destare grande preoccupazione. Il nuovo monitoraggio della regia tecnica, infatti, prevede un ritorno alle zone colorate se viene superata la soglia del 15 per cento per i posti letto occupati negli ospedali.
Dallo stato di emergenza al Green Pass: le ipotesi del governo
Intanto, però, il commissario Figliuolo e il governo stanno valutando alcune soluzioni per cercare di contenere il diffondersi del virus prima che la situazione sia ingestibile e, soprattutto, prima di adottare nuove soluzioni drastiche. Si fa sempre più concreta l’ipotesi del prolungamento dello stato di emergenza (in scadenza il 31 dicembre ndr) fino al 31 marzo 2022. Anche per quanto riguarda l’utilizzo del Green Pass il governo potrebbe cambiare direzione, anche se per il momento tutto tace. Sul tavolo l’ipotesi di una diminuzione del certificato da 12 a 6 mesi, un’idea che sorriderebbe agli scienziati del Cts cui preoccupa l’effetto non prolungato del vaccino in alcuni soggetti.
Il ritorno delle zone colorate
Solo ieri, l’Italia ha sfiorato il tetto dei 6mila contagi con 26 morti. A preoccupare sono soprattutto Calabria e Friuli Venezia-Giulia con un livello di contagi al di sopra delle 50 unità ogni 100mila abitanti. Inoltre, la soglia delle ospedalizzazioni sta sfiorando il 15 per cento. Per il Friuli sono state le proteste No-Vax a registrate una forte impennata dei contagi che ha avuto epicentro proprio a Trieste dove per giorni si sono tenute le manifestazioni dei portuali. Un altro dato da non sottovalutare è la scarsa popolazione non vaccinata, sia la Calabria che il Friuli Venezia-Giulia registrano un tasso basso della popolazione vaccinata. Attenzione anche per quanto riguarda la Toscana che, negli ultimi giorni, ha sfiorato l’1,5 per cento di positività con Siena capofila tra le città italiane con un tasso di contagi molto alto (97 positivi ogni 100mila abitanti).
Niccolò Bacarelli
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