Dario Neri e Mario Luzi, la mostra sulle terre di Siena suggella la “rinnovata amicizia” tra Comune e FMS

Nicoletta Fabio parla di una “rinnovata amicizia” mentre Elisa Bruttini evidenzia il “suggellamento di una collaborazione e di un riavvicinamento gradito tra la città e il territorio”.

Ed è così che l’inaugurazione di “Dario Neri – Mario Luzi. Il paesaggio stato d’animo”, mostra spin-off di quella ospitata qualche mese fa a Pienza che è stata inaugurata oggi a palazzo pubblico, diventa occasione simbolica per il Comune e la Fondazione Musei Senesi di dare il via alle celebrazioni per le future nozze che si terranno a inizio 2024.

Nell’esposizione. che si potrà vedere ai Magazzini del Sale fino al 4 febbraio, le  terre di Siena vengono lette attraverso i dipinti di Neri e descritte nei versi di Luzi. Il paesaggio, simbolo del legame tra il Capoluogo ed il resto del territorio, viene così interpretato attraverso pittura e poesia.

Ad ispirare Leonardo Scelfo, curatore della mostra, anche Simone Martini. “Ho immaginato una sorta di triangolazione tra i tre artisti e ho creato, per la disposizione delle opere di Neri, un ordine liberamente ispirato al viaggio terrestre e celeste di Simone Martini, raccolta di poesie del 1994 di Mario Luzi”, dice. “I quadri di Neri descrivono, allo stesso modo, una sorta di itinerario all’inverso, da Siena al Monte Amiata – prosegue- passando per il borgo di Poggio ai Frati e per la Val d’Orcia”.

Ventisei le opere che compongono una mostra che è divisa in due sezioni: “Paesaggio stato d’animo”, presenta quadri a olio eseguiti tra il 1920 e il 1956, messi a confronto con i versi di Luzi, riprodotti in loop, e diffusi attraverso un dispositivo audio da una voce narrante; “Il paesaggio abitato”, comprende altri dipinti a olio, incisioni e un suggestivo cortometraggio sulla trebbiatura, realizzato da Neri negli anni ‘40.

“Dopo 27 anni torna qui un’esposizione di Neri che, con le poesie di Luzi, rinnova il dialogo tra Siena e le terre che la abbracciano”, le parole del sindaco Nicoletta Fabio

“Nel percorso è presente una piccola ma significativa provocazione: uno dei dipinti – non a caso quello di un paesaggio innevato – è stato allestito leggermente inclinato. Il nostro è un pretesto per “simulare” la variazione in gradi di temperatura del cambiamento climatico in corso. Quella che sembra una differenza impercettibile porta conseguenze tragiche per il nostro ambiente. Riteniamo che un’istituzione culturale come la nostra, che tanto più compie 20 anni, debba assumersi le proprie responsabilità anche rispetto al futuro”, così il presidente di FMS Alessandro Ricceri.

Il professor Paolo Neri, figlio del pittore, ha infine sottolineato l’importanza del territorio per la città e ha auspicato la prosecuzione della riscoperta di personaggi che hanno contribuito alla grandezza culturale di Siena.