Siena

Dazi Usa, Coldiretti: “Per Siena 282 milioni di euro di export messi a rischio”

Vale 282 milioni di euro l’export delle imprese agricole e dell’agroindustria senesi negli Stati Uniti, con il rapporto di incidenza sulle esportazioni totali che è del 34%.

Questo dunque il volume di affari messo a rischio dai dazi sui prodotti agricoli di Donald Trump, che sono un “incubo per il Made in Tuscany a tavola”.

Ad affermarlo è la Coldiretti della Toscana, che ha elaborato questi numeri sulla base dei dati Istat ed ha stilato una classifica delle province per valore e quota di esportazioni negli Stati Uniti. Siena è la quarta provincia nella Regione per il rapporto di incidenza. Grosseto è tra le province toscane quella che rischia di più con i dazi, 236 milioni di euro, pari al 70% del valore di tutte le esportazioni del 2024.

“Con i dazi una parte dei consumatori americani dovranno rinunciare alla dieta mediterranea e ad uno stile di vita alimentare più sano rispetto a quello che notoriamente conducono tra fast-food e cibi ultra-trasformati, principale causa di tante malattie e dell’obesità soprattutto tra i più giovani. Trump non rischia di colpire solo le imprese straniere ma i suoi stessi cittadini favorendo il mercato parallelo dell’italian souding, ovvero l’uso di nomi, immagini e riferimenti che evocano l’Italia su prodotti esteri che in realtà non sono Made in Italy. – spiega Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana – Detto questo l’impatto dei dazi avrà conseguenze per il nostro Made in Tuscany considerando che le esportazioni verso quel mercato valgono 1 miliardo di euro. Lasciamo lavorare la diplomazia: in questo momento abbiamo bisogno di un’Europa forte e coesa per scongiurare una guerra commerciale le cui conseguenze sono imprevedibili sia per noi che per loro”.

Diplomazia che dovrà disinnescare l’ultima minaccia di applicare una super tassa del 200% sui vino europeo importato in Europa in risposta al dazio del 50% sul whisky introdotta dall’Ue. Una prospettiva che mette in allerta i produttori insieme a 400 milioni di euro di esportazioni di etichette regionali. “Le nostre d0c vinicole – commenta Cesani – sono uniche e non sostituibili ma l’applicazione dei dazi potrebbe portare fuori prezzo anche le denominazioni di maggiore diffusione riducendone il quantitativo esportato. Per alcune tipologie, penso ai super tuscan, che hanno un target alto-altissimo potrebbe anche non essere un problema, diverso lo scenario per la stragrande maggioranza delle etichette toscane che ne risentirebbero certamente”.

 

marco crimi

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