Dazi Usa, in allarme il vino senese. Taddei: ” Per il comparto effetti negativi con le sole minacce”

“I dazi preoccupano i produttori di vino senese. Ma è evidente che anche le sole minacce hanno già portato a conseguenze negative nei rapporti commerciali fra Italia (ed Europa) e Stati Uniti. A partire dal proprio il comparto vitivinicolo, che vede gli USA come il primo mercato di sbocco delle esportazioni di vini senesi e che si trova in forte agitazione. E poi c’è forte preoccupazione per il vino Chianti, per il quale è stato aperto dalla Regione Toscana un tavolo ad hoc con l’auspicio che possano essere messe in campo azioni strutturali che non vadano però a danneggiare i piccoli produttori”.

A sottolinearlo è il presidente di Cia Agricoltori Italiani di Siena, Federico Taddei, in occasione dell’Assemblea provinciale Cia Siena, che si è tenuta oggi, alla presenza di associati e delegati da tutta la provincia, del presidente Cia Toscana Valentino Berni e del direttore Giordano Pascucci e con gli interventi delle istituzioni e della politica con gli interventi del senatore del Partito democratico Silvio Franceschelli, della presidente della Provincia di Siena Agnese Carletti, delle consigliere regionali Anna Paris e Elena Rosignoli e del presidente della Camera di Commercio Massimo Guasconi, con la moderazione del direttore di Cia Siena Roberto Bartolini.

Sul vino ha ricordato Taddei “il comparto da anni situazione di tensione e che alla luce delle vicende internazionali potrà solo acuirsi, essendo già alle prese con una crisi di sovrapproduzione del comparto ben esemplificata dalla condizione del Chianti che nonostante nel 2023 abbia visto una riduzione notevole della produzione non ha altresì visto una uguale riduzione del prodotto a giacenza nel 2024, segno evidente che al momento trova grande difficoltà ad essere collocato sul mercato. La situazione probabilmente andrà peggiorando visto i dati della produzione della campagna 2024, che è stata una vendemmia abbondante dal punto di vista quantitativo”.

E poi, all’attenzione della platea, i problemi di sempre: giusto reddito agli agricoltori, emergenza selvatici e predatori, problema risorsa idrica ed energie rinnovabili.

Sul tavolo le proposte di Cia Siena per invertire la rotta: “In Europa dobbiamo lavorare per mantenere il budget e targettizzare meglio gli agricoltori, cercando di far arrivare le agevolazioni contributi e opportunità della filiera – ha detto Taddei -. Nel territorio i problemi di sempre: il bene acqua, la gestione della fauna e quello di creare un tavolo di filiera per ogni settore che possa aggregare dalla grande distribuzione, al trasformatore all’agricoltore che è l’anello debole. A livello nazionale problemi seri per l’opportunità di lavorare per creare sinergia tra le aziende, l’economia e i territori: il lavoro agricolo viene discriminato con controlli sempre più severi, repressivi e non preventivi nell’ottica di uno sviluppo importante e, chiediamo oggi, di porre attenzione a questa situazione, e poi serve una gestione più attenta per quanto riguarda la gestione della fauna, predatori, ungulati, che in questo momento stanno scorrazzando anche in Toscana con la psa (peste suina). Inoltre – ha evidenziato Taddei – gli agricoltori che devono subito avere un giusto reddito, più equilibrio e trasparenza lungo la filiera. Come ripetiamo da anni – ha aggiunto – è necessaria meno burocrazia e più strumenti flessibili per risolvere la carenza di manodopera. Senza dimenticare di valorizzare le aree interne, fondamentali per tutta la provincia di Siena”.