Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena, intervistato dai giornalisti, ha risposto ad alcune domande in merito alla bocciatura del Ddl Zan, arrivata ieri dal Parlamento. “Se quello che si legge sui giornali è vero – ha detto Montanari – è la prova provata che Italia Viva è un pezzo della destra. Che il suo tenutario, poi, se ne stesse in Arabia Saudita è uno scandalo: nessuna democrazia dovrebbe consentire a un senatore della Repubblica di andarsene a far soldi in una dittatura mancando ad una votazione chiave della nostra vita democratica”.
“Qui non si tratta di avere rapporti economici con certi paesi – prosegue Montanari – o che certi rapporti dovrebbero essere sempre critici. Qui stiamo parlando della funzione parlamentare, ed i parlamentari dovrebbero essere al servizio esclusivo della Repubblica. Francamente, mi chiedo: i voti di chi ha collaborazioni così importanti con certi paesi, o comunque con paesi terzi, a che cosa si ispirano? A chi rendono conto? Oggi è Renzi, ma potrebbe essere chiunque altro: non dovrebbe essere consentito a nessuno”.
Montanari è intervenuto a margine di ‘Precari in movimento’, evento sociale della Nidil Cgil Siena per parlare insieme a Duccio Romagnoli, segretario provinciale del sindacato lavoratori precari, di giovani, globalizzazione e ‘nuovi’ lavori’. “Vogliamo sensibilizzare tutta l’opinione pubblica – ha detto Duccio Romagnoli, segretario provinciale di Nidil Cgil Siena – sul tema del precariato, che impatta tantissimo sui giovani. Vogliamo parlare ai giovani e spiegargli che esiste un sindacato che si occupa dei giovani e di chi ha più bisogno. Oggi parliamo di rider, partite Iva e guide turistiche”. “La pandemia poi – prosegue Romagnoli – ha allargato a dismisura la precarietà, in particolar modo verso donne e uomini adulti. Oggi l’80% dei posti che si stanno creando con la ripartenza delle attività produttive sono precari. C’è necessità di contrastare la precarietà, perché questa non porta da nessuna parte”.
Sul tema è intervenuto anche Montanari: “La precarietà è la grande questione del nostro tempo, così grande che da questo dipende anche la nostra democrazia”. “Viviamo in una società – prosegue il rettore di Unistrasi – che mangia le vite dei più giovani ed il governo dice che non si può essere giusti con le pensioni dei più anziani per dare di più ai giovani. Io credo che mettere le generazioni le une contro le altre sia un grosso errore, anche perché tutte le misure che hanno reso più difficile andare in pensione non hanno mai portato a nulla e la precarietà è sempre aumentata. Una figura insospettabile, quale è il Papa, ha detto che la precarietà uccide e non mi pare un giudizio da poco ed io credo che abbia ragione”. “Credo che sia importante – conclude Montanari – studiare e farlo seriamente. La mia speranza è che dopo sia il paese ad offrire a chi studia l’opportunità di restare. Nel 1947, nell’Assemblea Costituente, si diceva che fosse necessario fermare l’esodo dei ricercatori verso l’estero ed era il 1947. Credo che questo sia un problema con cui non abbiamo mai, davvero, fatto i conti ma che sarebbe il momento di farlo”.
Emanuele Giorgi