“È bene abituarsi all’idea che non siamo eterni, che siamo persone che passano, quello che resta è la municipalità. Indipendentemente dalla durata del mio incarico, credo che esista un momento in cui bisogna farsi da parte. Questo lo dico anche a me stesso. Non bisogna mai pensare di essere indispensabili, siamo tutti temporanei e al servizio della città per un dato tempo”.Poche parole misurate bene sono state quelle usate da Luigi De Mossi per parlare degli sviluppi futuri della sua vita politica. La domanda da porsi dopo questa sua affermazione è se adesso si va verso una fine anticipata del mandato.
Proprio del suo mandato e della sua conclusione, di cui non conosciamo il destino, il sindaco di Siena ha parlato anche davanti alla platea di autorità civili e militari per il consuetudinario messaggio di auguri natalizio.Tanti i temi toccati dal primo cittadino, De Mossi ha rivendicato quello che la sua amministrazione ha portato e sta portando a termine, ha ricordato tra l’altro l’assunzione di nuovi vigili urbani e quanto di buono è stato fatto nei rapporti tra Comune e contrade.
“Ci stiamo impegnando per creare occupazione per i giovani – spiega-. Il tema delle risorse economiche oggi non viene posto ma quando spariranno le generazioni più anziane, che hanno reso ricca la città , capiremo che questo è molto importante. Bisogna sforzarsi nel trovare opportunità lavorative nel turismo, nell’agroalimentare, nelle biotecnologie, nella cultura, nel manifatturiero e nell’intelligenza artificiale. Questi sono i punti fermi da cui la città deve ripartire.”.
Il sindaco, durante la sua riflessione, ha poi sottolineato quali siano i problemi maggiori che hanno portato il territorio ad una sorta di ‘immobilismo’. ” Quando c’è una ricchezza diffusa e quando si può facilmente accedere ad un elevato livello di vita non ci poniamo molte domande – evidenzia-.Credo che le crisi creino occasioni, chi si vuole mettere in gioco ha la possibilità di farlo perchè da noi troverà sempre un aiuto. Non è retorica ma non è possibile che a Siena non ci sia abbia più la capacità di eccellere, esiste ancora, è un po’ sopita ma con i giusti stimoli, anche dell’amministrazione, può risvegliarsi e riportarci ai livelli del passato”.
Spazio poi ad un personale bilancio sui primi 18 mesi di governo della città. ” Credo che quest’amministrazione, che all’inizio aveva creato tante incertezze e interrogativi, abbia fatto capire che qui non ci sono persone che avevano intenzione di fare chissà che cosa , non ci sono dei ‘draghi mangiafuoco’- afferma-. Questo credo sia l’unico merito che riconosco a me stesso. La giunta ha lavorato moltissimo. I meriti però fatemeli dare dai cittadini, io non sono capace”.
La conclusione del discorso è affidata ad un personale messaggio di auguri a tutti i senesi. ” L’augurio è che impariamo ad essere davvero diversi dagli altri. Vedo in giro, non a Siena, tanto astio e antagonismo, noi dobbiamo essere diversi. L’unico antagonismo che dobbiamo avere è durante i quattro giorni di Palio, quello è giusto e legittimo perché rappresenta un valore alto: la difesa dei propri colori, l’appartenenza. Dobbiamo rigettare l’odio verso l’alterità, l’essere coesi in passato ci ha reo una grande civiltà”.
Katiuscia Vaselli
Marco Crimi
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