Decreto accorpamento, rischio mannaia per tre scuole in provincia

Il decreto interministeriale sugli accorpamenti di giugno rischia di essere una mannaia su tre istituti della nostra provincia: sono il Folgore di San Gimignano; e il Tozzi e l’Artusi di Chianciano Terme.

Rientrano anche loro nella lista di quelle ventiquattro autonomie scolastiche che la Toscana dovrebbe perdere, con il Decreto, entro l’anno 2026/27, passando così dalle attuali 470 a 446.

Contro tutto questo la Regione ha deciso di dare battaglia ed ha annunciato di voler impugnare l’atto di fronte al Tar del Lazio.

A lanciare un ulteriore allarme per la provincia di Siena è Anna Cassanelli, segretaria della Flc Cgil di Siena: “Dobbiamo fare particolare attenzione alle due scuole di Chianciano Terme perché sono due strutture che si trovano in difficoltà per il calo demografico e che vivono la concorrenza del polo tecnico professionale che si trova in Valdichiana aretina. Se gli accorpamenti ci saranno è fondamentale che il nostro territorio se ne avvantaggi anziché essere penalizzato”

“Eccesso di potere ed arbitrarietà, illogicità manifesta, violazione dei principi di imparzialità, trasparenza, efficienza e di buona amministrazione con riferimento alla garanzia del diritto all’istruzione” e soprattutto “il mancato rispetto del principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni e del corretto esercizio del potere sostitutivo previsti dal Titolo V”: queste le ragioni con cui da Firenze si è spiegato il ricorso.

“In particolare – si spiega ancora-, le norme del Governo che dispongono i tagli nonostante il mancato accordo in Conferenza unificata Stato-Regioni configura “un secco intervento sostitutivo statale” ed esclude “un coinvolgimento effettivo e realmente collaborativo delle Regioni”, a cui la Costituzione affida la competenza sull’articolazione della rete scolastica”.